Covid, De Luca non rinuncia a Sputnik: “Il Governo si impegni per le verifiche”
Come funziona il vaccino Sputnik
A differenza dei vaccini a mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna, Sputnik V sfrutta -come AstraZeneca e Johnson & Johnson- la tecnologia a vettore virale. Anche in questo caso l’obiettivo finale è far produrre al sistema immunitario gli anticorpi diretti contro la proteina spike di Sars-Cov-2. Ciò che cambia nel caso dei vettori virali è il metodo con cui ciò si verifica. Questo tipo di vaccini infatti è caratterizzato da due componenti: un virus reso innocuo (la scatola) contenente una piccola porzione di Dna che serve a far produrre la proteina spike.
Il vaccino Sputnik, a differenza degli altri a vettore virale, sfrutta due “scatole” differenti. Nella prima iniezione viene utilizzato il virus Ad26 per la prima dose e Ad25 per la seconda, a 21 giorni dalla prima. Una scelta, quella di utilizzare due vettori differenti, utile a ridurre il rischio che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi contro la prima “scatola” con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione. Il vaccino Sputnik V, dunque, è in realtà la combinazione di due vaccini.