Sono 407 i pazienti positivi alla SARS-CoV-2 e deceduti con una età inferiore ai 50 anni pari all’1% del totale di 36.008. In particolare, 89 avevano meno di 40 anni e, di questi, 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo. Questo è quanto emerge dal Report sulle caratteristiche delle vittime da Covid-19 realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), aggiornato al 4 ottobre e che mostra che durante l’estate è anche aumentata l’età media dei decessi.
Iss: sono 407 i pazienti positivi alla SARS-CoV-2 e deceduti con una età inferiore ai 50 anni
“Il dato – scrive l’Iss – può essere spiegato da maggiori conoscenze sull’infezione e maggiori capacità di cura”. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a Sars-Cov-2 è 80 anni ed è più alta di oltre 25 anni rispetto a quella di coloro che hanno contratto l’infezione.
La mappa dei contagi
Mettendo a confronto le caratteristiche dei decessi nei due trimestri marzo-maggio e giugno-agosto 2020, emerge dal Rapporto Iss, si nota come nel secondo trimestre aumenta leggermente l’età media (da 77,8 a 81,7 anni) e aumentano i decessi di persone con 3 o più patologie preesistenti, soprattutto fibrillazione atriale e demenza, più che raddoppiate.
L’insufficienza respiratoria è stata la complicanza più comune nei pazienti deceduti (94,7% dei casi), seguita da danno renale acuto (23,2%), sovrainfezione (18,2%) e danno miocardico acuto (10,9%). La terapia antibiotica è stata comunemente utilizzata nel corso del ricovero (86,6% dei casi), meno usata quella antivirale (57,9%), più raramente la terapia con corticosteroidi (43,5%). In 1138 casi (26,3%) sono state utilizzate tutte e tre le terapie.