Cronaca

Covid, a chi è guarito una sola dose di vaccino: via libera del ministero

Covid, a chi è guarito una sola dose di vaccino, via libera del ministero. Per i soggetti già infettati ci sarà una singola somministrazione in quanto l’infezione svolge di fatto un ruolo di “priming”.

Vaccino, dal ministero via libera alla dose unica per i guariti Covid

“È possibile considerare la somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-Covid-19 nei soggetti con “regressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica). È quanto si legge nella circolare del ministero della Salute “Vaccinazione dei soggetti che hanno avuto un’infezione da SARS-CoV-2”, firmata dal direttore della Prevenzione Gianni Rezza.

La somministrazione di un’unica dose di vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 nei soggetti con pregressa infezione da SARS-CoV-2 è possibile, “purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa”.

Dichiara Rasi

Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema, si dichiara “assolutamente d’accordo con quanto prospettato. Penso che sia giusto dare una singola dose di vaccino a chi ha già contratto l’infezione”, spiega Rasi.

E “sarebbe logico prevedere la somministrazione di questa dose a 6 mesi dalla guarigione. Si tratta di un’indicazione corretta anche per ottimizzare il piano vaccinale utilizzando al meglio le dosi che abbiamo e che avremo a disposizione”.

Bassetti: sì a dose unica ma servono indicazioni chiare

Una sola dose di vaccino per chi ha avuto il Covid è una buona cosa e ci permette di risparmiare anche le fiale di vaccino. In Italia abbiamo avuto due milioni e mezzo di persone colpite con certezza ma sicuramente saranno almeno il doppio, quindi potremmo risparmiare diversi milioni. È importante però che ci sia un’indicazione precisa in modo tale che tutti si comportino allo stesso modo“.

Lo sottolinea Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria, commentando l’ipotesi avanzata ieri dal presidente del Css.

Spiega Locatelli

La decisione era stata anticipata da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che aveva spiegato così la decisione: “L’infezione sostanzialmente svolge un ruolo di priming che viene svolto dalla prima dose. E quindi la sola somministrazione farà l’effetto boost che invece nei vaccinati, senza pregressa storia d’infezione, viene svolto dalla seconda dose”.

Fonte: Ilsole24ore


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