Indagini in corso sulla distribuzione delle Covid Card in Campania: la Guardia di Finanza acquisisce documenti presso Ifel. Contestata la spesa, De Luca sotto accusa per danno erariale.
Covid Card Campania, la Guardia di Finanza avvia accertamenti
La Guardia di Finanza ha acquisito documentazione presso Ifel Campania, l’ente partecipato dalla Regione, nell’ambito di accertamenti legati alla recente distribuzione delle Covid Card ai cittadini. Si tratta delle tessere volute nel 2021 dal presidente Vincenzo De Luca per attestare l’avvenuta vaccinazione anti-Covid.
Secondo quanto riportato da Repubblica Napoli, l’operazione è collegata alla condanna inflitta a De Luca dalla Corte dei Conti lo scorso 20 dicembre: 609mila euro di danno erariale per la produzione delle card, considerate un inutile duplicato del green pass nazionale. Tuttavia, il presidente e la Regione hanno presentato ricorso, sostenendo che le scelte fatte allora abbiano contribuito a mantenere bassa la mortalità per Covid in Campania.
I sospetti
La nuova distribuzione, avvenuta a distanza di oltre quattro anni, ha suscitato stupore e interrogativi tra i cittadini, con alcune segnalazioni dirette a Ifel. L’ipotesi è che la riattivazione del progetto rientri in un’iniziativa finanziata con fondi del Pnrr, incentrata sui servizi digitali regionali. Annapaola Voto, direttrice di Ifel, ha chiarito che le card sono state aggiornate per offrire accesso a servizi digitali legati a sanità, trasporti e formazione, definendo l’operazione come una razionalizzazione della spesa.
Ma le polemiche non mancano. La deputata di Fratelli d’Italia, Imma Vietri, ha attaccato duramente: «Un’iniziativa fallimentare che la Regione tenta di riciclare come innovazione. In realtà, è solo propaganda su uno spreco censurato dalla Corte dei Conti». Sulla stessa linea, anche il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli d’Italia, ha accusato De Luca di rappresentare il simbolo della mala gestione in sanità, sottolineando i “dieci anni di disastri” e una “gestione delle risorse pubbliche senza visione né risultati”. Le verifiche della Guardia di Finanza, coordinate dalla Procura della Corte dei Conti, sono ora in corso per fare luce su costi, scopi e tempistiche dell’operazione.