Cronaca Salerno, Salerno

Costringeva il figlio a mentire picchiandolo: madre condannata, il minore affidato al padre

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Un bambino costretto a mentire, un uomo trasformato in imputato e una lunga sequenza di denunce che hanno finito per rivelarsi infondate. È la vicenda emersa a San Valentino Torio, dove una donna è stata condannata in via definitiva a 4 anni e 10 mesi di reclusione per aver orchestrato un piano di accuse false ai danni dell’ex compagno, con l’obiettivo di allontanarlo dal figlio e distruggerne la credibilità come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Madre condannata per false accuse: quattro anni e dieci mesi di carcere

Secondo le ricostruzioni processuali, la madre arrivava a picchiare il minore per convincerlo a rifiutare ogni incontro con il padre e persino a denunciarlo per presunti maltrattamenti. Per sostenere le sue versioni, si recava in ospedale con il bambino al fine di ottenere referti utili a incastrare l’ex compagno, o addirittura si presentava lei stessa al pronto soccorso fingendo episodi di violenza. L’intero impianto accusatorio è crollato quando sono emerse registrazioni audio nelle quali il bambino implorava la madre di non costringerlo a mentire.

Il commerciante, vittima delle false accuse, ha vissuto per anni sotto la pressione giudiziaria e mediatica. A causa delle denunce infondate, era stato sottoposto anche alla misura del braccialetto elettronico. Dal 2016, anno della separazione, il figlio era diventato il terreno di uno scontro segnato da episodi di manipolazione, telefonate interrotte, videochiamate bloccate e continue segnalazioni alle forze dell’ordine ogni volta che il bambino si trovava con il padre.

Non mancava la persecuzione attraverso i social: la donna pubblicava post offensivi, etichettando l’ex compagno con insulti e frasi denigratorie, arrivando persino a screditarne l’attività commerciale con notizie false, al punto da compromettere i rapporti con alcuni fornitori.

Le sentenze hanno chiarito il quadro dei reati: stalking, diffamazione, calunnia e inosservanza dei provvedimenti del giudice. Il Tribunale civile di Nocera Inferiore, nel maggio 2023, ha disposto l’affidamento super esclusivo del minore al padre, sospendendo ogni contatto con la madre e imponendole il divieto di avvicinamento. Per i giudici, i comportamenti della donna erano sistematici, persecutori e volti a esercitare un controllo totale sul figlio, usato come strumento di ricatto.

Determinante, nel procedimento, è stata anche la perizia psichiatrica, che ha descritto la donna come una personalità emotivamente instabile, con tendenze manipolatorie e ricattatorie.

Oggi il minore vive con il padre, mentre la madre è in carcere. Un epilogo che ribalta i ruoli consueti nei casi di violenza domestica, evidenziando come il sistema giudiziario debba vigilare affinché strumenti di tutela come il “codice rosso” non vengano distorti in chiave di vendetta personale, con conseguenze drammatiche non solo per i partner coinvolti, ma soprattutto per i figli.

MaltrattamentiSan Valentino Torio

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