Nel 43° anniversario dell’attentato, Castel San Giorgio rende omaggio ad Antonio Gerardo Galluzzo, agente ucciso a Roma nel 1982 dai NAR, consegnando una corona d’alloro. Cerimonia con i familiari e messa in suffragio a Santa Barbara. Lo riporta SalernoToday.
Castel San Giorgio, corona d’alloro per Gerardo Antonio Galluzzo
Quarantatré anni dopo, Castel San Giorgio non dimentica. Una corona d’alloro sarà deposta questa mattina in memoria del giovane agente ucciso a soli 24 anni in un attentato terroristico avvenuto a Roma il 24 giugno 1982. La cerimonia si svolgerà a Torello, frazione del comune salernitano, dinanzi alla lapide che ne custodisce il ricordo, alla presenza dei familiari e delle autorità locali.
Il dovere della memoria
«Il dovere della memoria per un giovane figlio della nostra terra che trovò la morte il 24 giugno del 1982» – si legge nella nota del Comune – a conferma del legame profondo che la comunità conserva con la figura di Galluzzo. Domenica, inoltre, alle ore 19, nella chiesa di Santa Barbara sarà celebrata una messa in suffragio, ulteriore segno di vicinanza e riconoscenza verso chi ha sacrificato la propria vita al servizio dello Stato.
L’attentato
Antonio Gerardo Galluzzo era in servizio di vigilanza presso l’abitazione del rappresentante dell’O.L.P. (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) in Italia, a Roma, quando venne travolto da una pioggia di colpi di arma da fuoco. Gli aggressori, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) – gruppo eversivo di estrema destra – agirono con violenza fulminea, giungendo sul posto a bordo di un’auto e di una moto. Galluzzo fu ucciso sul colpo, mentre il collega di pattuglia rimase gravemente ferito.
L’attentato fu in seguito attribuito a esponenti dei NAR, come confermato dagli esiti processuali. La sua morte resta tra i tragici simboli della stagione del terrorismo che insanguinò l’Italia negli anni ’70 e ’80, e continua a rappresentare un dolore vivo e irrisolto per familiari, amici e istituzioni.
Un giovane eroe nel cuore di una comunità
«A distanza di 43 anni, il dolore per una morte tanto ingiusta quanto terribile è rimasto immutato», scrive il Comune, sottolineando come Galluzzo sia ancora oggi un esempio di coraggio e dedizione al servizio pubblico. La sua figura è entrata nel cuore collettivo di Castel San Giorgio, che ogni anno rinnova l’impegno a non dimenticare.