Prosegue senza sosta la mobilitazione dei lavoratori dello stabilimento Cooper Standard di Battipaglia, al centro di una vertenza ancora aperta con il gruppo multinazionale. Dopo l’incontro tenutosi ieri presso la sede di Confindustria, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la loro netta contrarietà al piano industriale illustrato dall’azienda, che prevede l’estensione ad altri siti delle produzioni oggi esclusive di Battipaglia. Una prospettiva che, secondo i sindacati, rischia di compromettere in modo significativo il futuro produttivo e occupazionale del sito salernitano.
Cooper Standard Battipaglia, i sindacati alzano il livello della protesta
Nel corso del confronto, le sigle hanno presentato una serie di proposte finalizzate a garantire la salvaguardia dello stabilimento. Tra queste figurano: la conferma delle produzioni attualmente in capo a Battipaglia con il via libera di Stellantis, l’aumento delle quote di produzione delle mescole intercompany, nuovi investimenti tecnologici sul termoplastico, impegni vincolanti per l’assegnazione di future produzioni e l’apertura di un percorso condiviso con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Quest’ultimo, spiegano i sindacati, dovrebbe farsi carico di accompagnare la gestione sociale e favorire l’accesso a fondi destinati alla filiera componentistica.
«Non possiamo accettare che lo stabilimento di Battipaglia venga svuotato delle sue produzioni e del suo know-how», ha dichiarato Marilina Cortazzi, segretaria generale della Cisl Salerno. «È necessario che l’azienda formalizzi la permanenza delle attuali produzioni e che avvii nuovi investimenti, per salvaguardare occupazione e prospettive future».
Sulla stessa linea Gerardo Giliberti, segretario generale della Femca Cisl Campania Sud, che ha sottolineato il ruolo strategico dello stabilimento: «Il sito di Battipaglia deve restare un presidio centrale all’interno del gruppo. Serve un accordo chiaro e trasparente da discutere presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’unico tavolo in grado di offrire reali garanzie ai lavoratori. Solo lì potremo individuare soluzioni concrete e durature».