La Campania continua a perdere terreno, in senso letterale e figurato. Secondo i dati del Rapporto SNPA 2025, nel corso del 2024 la regione ha registrato 144.055 ettari di suolo consumato, pari al 10,61% del territorio complessivo, con un incremento di 454 ettari in appena dodici mesi. Un dato che conferma l’allarme ambientale e urbanistico, con la provincia di Salerno tra le aree più a rischio.
Salerno, territorio sotto pressione
Nel salernitano, il suolo consumato ha raggiunto 39.384 ettari, pari all’8% del territorio provinciale. Solo nel 2024 sono stati coperti 91 ettari di nuove superfici artificiali, di cui 87 considerati irreversibili. Ogni cittadino “occupa” oggi 372 metri quadrati di suolo, ben oltre la media regionale di 257.
Nel capoluogo di Salerno, la situazione è ancora più preoccupante: oltre un terzo del territorio (34,6%) è ormai impermeabilizzato, con più di 2.000 ettari occupati da edifici, strade e infrastrutture. Una realtà che accresce i rischi di allagamenti, frane e dissesti idrogeologici, riducendo le aree verdi e la biodiversità.
Le cause: edilizia, infrastrutture e mancate rigenerazioni
Il Rapporto SNPA evidenzia che le principali cause del consumo di suolo restano le nuove costruzioni, le infrastrutture non pianificate e il fotovoltaico a terra su terreni agricoli. A queste si aggiunge la scarsa rigenerazione delle aree già urbanizzate, che continua a favorire l’espansione verso zone agricole e rurali.
“La Campania sta perdendo sicurezza, identità e futuro. L’uso non controllato del suolo compromette l’equilibrio ambientale e la qualità della vita delle comunità locali”, si legge nel documento.
La risposta istituzionale: la Legge Regionale 5/2024
Per invertire la rotta, la Legge Regionale n. 5 del 29 aprile 2024, con il relativo regolamento attuativo del 2025, introduce misure per limitare il consumo di suolo e favorire la rigenerazione urbana. La normativa punta a:
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promuovere il recupero del patrimonio edilizio esistente, 
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incentivare la rifunzionalizzazione delle aree dismesse, 
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distinguere in modo netto le aree urbane da quelle rurali, 
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rafforzare la pianificazione sostenibile nei Comuni. 
Fabio Napoli (Ance Aies): “Costruire meglio, non di più”
Per Fabio Napoli, presidente di Ance Aies Salerno, la sfida non è fermare l’edilizia, ma renderla sostenibile e qualificata.
“Il futuro della provincia di Salerno passa dalla capacità di costruire meglio, rispettando la terra, chi la abita e chi ci lavora ogni giorno”, ha spiegato Napoli. “Rigenerare significa consumare meno, riutilizzare di più e garantire sicurezza e qualità. È una scelta di civiltà, non solo urbanistica”.
Napoli ha poi ricordato che la rigenerazione urbana può rappresentare una leva per creare lavoro qualificato, rafforzare la legalità nei cantieri e tutelare l’ambiente.
Verso una nuova cultura del territorio
Il Rapporto SNPA 2025 e le dichiarazioni dell’Ance evidenziano un concetto chiave: lo sviluppo non può più basarsi sull’espansione edilizia, ma sulla cura e valorizzazione di ciò che già esiste. Per la Campania e in particolare per la provincia di Salerno, la sfida dei prossimi anni sarà costruire una nuova cultura del territorio, fondata su sostenibilità, innovazione e responsabilità collettiva.









