Nel corso del 2024 sono stati ben 65 i Comuni italiani in crisi finanziaria: Campania, Calabria e Sicilia guidano la classifica del dissesto. A evidenziarlo è l’ottavo Rapporto sui Comuni italiani elaborato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, a cura del Centro Governance & Social Innovation, in collaborazione con la Fondazione Ifel e pubblicato da Castelvecchi.
Comuni in crisi finanziaria, Campania la più colpita nel 2024
Nel corso del 2024, ben 65 Comuni italiani hanno dichiarato una crisi finanziaria, di cui 31 attraverso la procedura di riequilibrio e 34 in dissesto. Si tratta di un dato in lieve miglioramento rispetto ai 75 casi registrati nel 2023, ma che conferma un quadro ancora complesso per le amministrazioni locali, soprattutto nel Mezzogiorno.
I dati del Rapporto sui Comuni italiani
A evidenziarlo è l’ottavo Rapporto sui Comuni italiani elaborato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia, a cura del Centro Governance & Social Innovation, in collaborazione con la Fondazione Ifel e pubblicato da Castelvecchi. I risultati saranno presentati il 16 ottobre durante il Festival della Statistica a Treviso.
I cinque casi di falsa partenza
Il documento segnala anche cinque casi di “falsa partenza”, ovvero Comuni che avevano avviato il percorso di riequilibrio senza però riuscire ad approvarne il piano: tre in Calabria, uno in Campania e uno in Sicilia, quest’ultimo successivamente oggetto di revoca in autotutela. Dal 1989, anno di istituzione del dissesto finanziario, e dal 2012, con l’introduzione del riequilibrio pluriennale, sono state attivate 1.383 procedure in totale, riguardanti 1.001 Comuni italiani al 31 dicembre 2024.
Ancora una volta, la mappa del dissesto conferma la forte concentrazione nel Sud Italia, in particolare in Campania, Calabria e Sicilia. Sebbene i piccoli centri risultino più numerosi, l’incidenza maggiore si registra tra i Comuni di dimensioni medio-grandi, dove la complessità amministrativa e la gestione delle risorse pesano maggiormente sui bilanci locali.
L’ateneo veneziano sottolinea che l’attuale sistema di gestione delle crisi finanziarie “non risulta adeguato agli obiettivi prefissati”, definendolo poco tempestivo e inefficace nel fornire supporto concreto agli enti in difficoltà. Lo studio richiama quindi la necessità di una riforma strutturale della normativa, da elaborare “in condivisione con i soggetti destinatari”, per rendere il sistema più incisivo e formativo.
Gli approfondimenti ai beni comuni
L’ottavo volume dedica inoltre approfondimenti ai beni comuni, ai modelli predittivi delle criticità finanziarie e a nuovi ambiti di analisi, come i bacini imbriferi montani e i Comuni delle Regioni a Statuto speciale. Non mancano aggiornamenti sullo stato di attuazione del PNRR, sulle novità normative e sul ruolo delle aree interne nel sistema amministrativo italiano.