Com’è morto Rino Gaetano? Sono passati 40 anni dalla scomparsa del cantautore calabrese, deceduto a Roma il 2 giugno del 1981. Il prossimo 29 ottobre avrebbe compiuto 70 anni ma dopo tanto tempo ci sono ancora dei dubbi legati al decesso dell’amatissimo cantautore, morto in seguito ad un incidente.
La vita e la carriera di Rino Gaetano si interruppero il 2 giugno 1981 all’età di trent’anni in seguito a un incidente stradale. Già l’8 gennaio 1979 un fuoristrada contromano aveva spinto la Volvo di Gaetano contro il guard rail; il cantante era rimasto illeso e la sua auto distrutta. Gaetano aveva deciso poi di acquistare una nuova Volvo 343 grigio metallizzato.
Com’è morto Rino Gaetano: il mistero 40 anni dopo
Il 2 giugno, dopo una serata passata nei locali, stava tornando a casa da solo a bordo della sua auto. Alle 3:55, mentre percorreva via Nomentana, all’altezza dell’incrocio con via Carlo Fea, invase con la sua vettura la corsia opposta. Un camionista che sopraggiungeva nell’altro senso di marcia provò a suonare il clacson, ma l’urto con il mezzo pesante fu inevitabile. La parte anteriore e il lato destro della Volvo vennero distrutti; Gaetano batté violentemente la testa contro il parabrezza, sfondandolo, mentre l’impatto del petto sul volante e il cruscotto fu violentissimo.
L’autopsia rivelerà come causa della perdita di controllo dell’auto un possibile collasso prima dell’impatto. Il conducente del camion Antonio Torres, che prestò i primi soccorsi al cantante, raccontò infatti di averlo visto accasciarsi di lato e iniziare a sbandare per poi riaprire gli occhi solo pochi attimi prima dell’impatto.
L’incidente di Rino Gaetano
Quando arrivarono i mezzi di soccorso, Gaetano era già in coma; giunto al Policlinico Umberto I furono riscontrate una frattura alla base cranica, varie ferite a livello della fronte, una frattura dello zigomo destro e una sospetta allo sterno. Il policlinico non aveva però un reparto attrezzato per gli interventi d’urgenza sui craniolesi, così il medico di turno, il dottor Novelli, si mise alla ricerca di un’altra struttura dotata di un reparto di traumatologia cranica. Vennero contattati telefonicamente il San Giovanni, il San Camillo, il CTO della Garbatella, il Policlinico Gemelli e il San Filippo Neri, ma non si riuscì a trovare un posto disponibile. Finalmente ricoverato al Gemelli, Gaetano morì comunque alle sei del mattino. Seguirono polemiche per il mancato ricovero e venne aperta un’inchiesta giudiziaria e presentata un’interrogazione parlamentare.
I funerali di Rino Gaetano
I funerali si tennero il 4 giugno nella chiesa del Sacro Cuore di Gesù, dove Gaetano avrebbe dovuto sposarsi di lì a poco. Alle esequie parteciparono parenti, amici, personaggi della musica, dirigenti della RCA e fan. Le spoglie vennero dapprima sepolte nel piccolo cimitero di Mentana, poi il 17 ottobre trasferite al cimitero del Verano.
Cosa ha detto la sorella
La sorella Anna, in un’intervista di qualche anno fa, chiarisce le circostanze in cui suo fratello perse la vita: ““Non è vero che Rino fu rifiutato dagli ospedali. Questa è una leggenda. Quando il corpo di mio fratello fu estratto dalle lamiere, venne portato al Policlinico Umberto I, semplicemente perché era il posto più vicino. La struttura non aveva una sala operatoria attrezzata per la craniolesi, ma non l’avevano neppure gli altri ospedali contattati telefonicamente”.
Un avvocato penalista campano, Bruno Mautone, ha pubblicato tre libri intorno alla morte di Rino Gaetano: “La tragica scomparsa di un eroe”, “Chi ha ucciso Rino Gaetano” e l’ultimo “Rino Gaetano, segreti e misteri della sua morte”. Mautone dice di possedere prove schiaccianti che i servizi segreti siano coinvolti nella morte del cantautore. Secondo Mautone molti degli amici di Rino Gaetano erano agenti segreti, collegati alla Cia americana e ai servizi segreti italiani. Proprio questi rapporti, secondo l’avvocato, spiegherebbero i testi opachi di Gaetano dietro cui si celerebbero fatti inquietanti e riservati dell’epoca.