Domenico De Rosa interviene sul dibattito del clima: serve un approccio basato sui dati, neutralità tecnologica e competitività industriale. Critica il catastrofismo e le politiche ideologiche europee.
Clima, De Rosa: “Equilibrio tra dati scientifici e sostenibilità industriale”
Domenico De Rosa, imprenditore e opinion leader salernitano, interviene sul dibattito relativo ai cambiamenti climatici e alle opinioni di personalità scientifiche come Zichichi e Rubbia. De Rosa denuncia il rischio di trasformare il tema climatico in uno strumento ideologico, e invita a una transizione basata su dati concreti, innovazione tecnologica e tutela della competitività industriale.
“Il dibattito tocca questioni delicate: da un lato la scienza, dall’altro l’uso politico del clima come leva fiscale o ideologica”, spiega De Rosa. “Non mi riconosco né nei negazionisti né nei catastrofisti che annunciano scenari apocalittici”. Riguardo alle teorie che attribuiscono il riscaldamento globale esclusivamente alle variazioni solari, De Rosa precisa che “i dati degli ultimi 150 anni mostrano chiaramente un’accelerazione del cambiamento climatico in coincidenza con l’aumento delle emissioni antropiche. Il Sole è il motore del clima, ma le sue fluttuazioni non giustificano l’incremento osservato”.
De Rosa sottolinea l’importanza di distinguere tra competenze scientifiche specifiche e generalizzazioni: “Anche grandi fisici non sono automaticamente infallibili fuori dal loro campo. La posizione dominante nella comunità scientifica indica un ruolo significativo dell’uomo nel riscaldamento globale”. Quanto alla CO₂, ribadisce: “È essenziale per la vita, ma concentrazioni elevate in tempi brevi possono generare problemi, proprio come il colesterolo. Non serve demonizzarla, ma neanche ignorarne gli effetti”.
Critico verso l’eco-ansia e le politiche europee, De Rosa aggiunge: “C’è chi strumentalizza il clima per introdurre tasse e regolamenti inefficaci. L’Europa ha imposto obiettivi irrealistici, rischiando di trasferire inquinamento e produzione altrove, danneggiando industria e occupazione”. Per una transizione efficace, indica tre priorità: “Tempi realistici per l’industria, neutralità tecnologica tra elettrico, ibrido, idrogeno e carburanti sintetici, e competitività industriale rispetto a USA e Cina”.
Infine, sull’inquinamento urbano e la narrativa apocalittica: “Il problema è reale e richiede investimenti concreti. La paura diffusa paralizza invece di motivare. Serve un approccio adulto che mostri rischi e opportunità della transizione”. De Rosa conclude con un monito per chi legge online: “Non cadete nel falso dilemma tra colpa dell’uomo o del Sole. L’uomo ha responsabilità importanti, ma le soluzioni devono conciliare ambiente e lavoro, senza inseguire slogan o titoli giornalistici”.









