Annuncio di lavoro con Instagram richiesto
“È sconcertante“, “È da denuncia“: sono alcuni dei commenti che si leggono sotto al post di Martina Colomasi, l’avvocata (termine corretto secondo l’Accademia della Crusca, e non “avvocatessa” come scritto nell’annuncio) che ha pubblicato (per protesta) uno screenshot del discusso annuncio. Decine di donne ora sperano in un intervento del Comitato per le pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Roma, istituito (anche) con il fine di “prevenire, contrastare e rimuovere i comportamenti discriminatori” come quello, appunto, di chiedere fotografie della candidata e il suo profilo Instagram.
La risposta di Del Sordo
Contattato da Repubblica Del Sordo risponde così alle polemiche: “Solo dopo almeno sei mesi, o anche più, si capisce bene la persona con cui hai deciso di collaborare: vengono fuori dopo tale periodo degli atteggiamenti che incrementano la sintonia o la comprimono“. I social, aggiunge l’avvocato “mi hanno già aiutato a risparmiare tempo. È inevitabile che il privato si sovrapponga quasi sempre con il professionale, soprattutto quando si passano otto ore dentro lo stesso studio e sotto lo stesso tetto. Quindi tanto vale vedere subito quanto la persona abbia già reso pubblico“. E sul metodo dice: “In America si fa già così da tempo“.
Fonte: La Repubblica