Circoscritto, secondo i servizi di emergenza ucraini, l’incendio divampato attorno alla centrale nucleare di Chernobyl: lo hanno annunciato i servizi di emergenza ucraini precisando che non c’è più «un fuoco aperto» e ribadendo ancora una volta che le radiazioni sono nella norma. Ieri Greenpeace aveva dichiarato, sulla base di immagini satellitari, che le fiamme erano ad appena un chilometro e mezzo dalla centrale e dal famigerato reattore numero 4 che nella notte tra il 25 e il 26 aprile del 1986 saltò in aria provocando la più grave catastrofe nucleare della storia.
Chernobyl, incendi attorno all’ex centrale nucleare
Il reattore è adesso protetto da un nuovo scudo protettivo che limita le fughe radioattive: si chiama New Safe Confinement ed è una sorta di gigantesca cupola d’acciaio. Per domare l’incendio, in questi giorni sono stati impegnati oltre 400 vigili del fuoco, che hanno utilizzato decine di mezzi nonché tre aerei e tre elicotteri. La pioggia delle ultime ore è stata per loro una preziosa alleata.
Le fiamme erano arrivate a minacciare la città abbandonata di Pripyat, a pochissimo chilometri dalla ex centrale nucleare e dai depositi di materiale radioattivo.
La zona abbandonata
A seguito dell’abbandono dell’area della centrale dopo l’incidente, la zona di alienazione è stata in gran parte occupata dalla foresta e da molti animali selvatici. Gli incendi boschivi sono iniziati il 4 aprile e hanno velocemente coperto un’area di 20 ettari, per poi raggiungere il 7 aprile i 35 ettari. Il villaggio di Polesskoye è stato evacuato dalla polizia. Intanto Greenpeace denuncia che gli incendi siano molto più estesi di quanto comunicato dalle autorità.
I roghi, oltre che essere un pericolo per la presenza del materiale radioattivo, rappresenterebbero anche un danno economico per la zona. Il tour operator Yaroslav Emelianenko riferisce alla BBC che da Pripyat partono le visite turistiche “in sicurezza” che hanno fornito entrate consistenti per la cittadina, soprattutto dopo il successo della miniserie della HBO sul disastro.
La struttura di smaltimento dei rifiuti radioattivi di Podlesny è stata costruita dopo l’incidente per isolare le scorie durante le operazioni di messa in sicurezza dell’impianto. Le scorie radioattive sono state inserite all’interno di speciali vasche di cemento dello spessore di diversi metri. Podlesny si trova soltanto a un chilometro e mezzo a nord del sito dell’ex centrale nucleare di Chernobyl.
Il contenimento dell’incendio
Kateryna Pavlova, che è a capo dell’agenzia statale ucraina che gestisce la zona di alienazione, ha dichiarato oggi all’agenzia di stampa Associated Press che l’agenzia non può dire che l’incendio sia stato contenuto. «Abbiamo lavorato tutta la notte, scavando i focolai intorno al deposito per proteggerlo dal fuoco», ha spiegato.
Il 5 aprile Yegor Firsov, il capo del servizio di controllo ambientale statale dell’Ucraina, aveva dichiarato in un post di Facebook che i livelli di radiazione nell’area erano aumentati notevolmente al di sopra della norma. Successivamente, sempre secondo quando riferito dalla BBC, dal governo è arrivata la smentita dell’aumento della radioattività e Firsov ha ritrattato.