Dopo l’annuncio degli scorsi giorni, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato e inviato nel pomeriggio di oggi una nota ufficiale ai dirigenti scolastici delle scuole superiori e ai coordinatori didattici delle paritarie, il messaggio è chiaro: cellulari vietati durante l’orario scolastico, anche per fini didattici.
Cellulari vietati anche alle superiori: cosa cambia da settembre, le nuove regole
Una stretta già anticipata dalla scorsa estate, quando lo stesso ministro aveva introdotto il divieto per gli istituti dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado. Ora la regola viene estesa a tutto il ciclo scolastico, superiori comprese.
“Facendo seguito alla nota ministeriale n. 5274 dell’11 luglio 2024, riguardante il primo ciclo di istruzione, con la presente circolare si dispone anche per gli studenti del secondo ciclo di istruzione il divieto del telefono cellulare durante lo svolgimento dell’attività didattica e più in generale in orario scolastico.” si legge nella circolare
“Tale intervento appare ormai improcrastinabile alla luce degli effetti negativi, ampiamente dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche.” spiega Valditara.
Il ministro conclude: “sull’argomento sono sempre più numerosi gli studi, così come risulta una sempre maggiore attenzione da parte degli organismi internazionali e delle istituzioni sanitarie sulla necessità di adottare politiche in grado di contrastare i preoccupanti fenomeni che tali ricerche mettono in luce”
Le eccezioni
L’unico spiraglio all’utilizzo degli smartphone in classe riguarda gli studenti con disabilità o disturbi specifici dell’apprendimento, nei casi in cui l’utilizzo del dispositivo sia previsto da un Piano Educativo Individualizzato (PEI) o da un Piano Didattico Personalizzato (PDP). È inoltre ammesso l’uso del cellulare in caso di motivate necessità personali, purché autorizzate.
Restano invece autorizzati strumenti tecnologici come computer, tablet e lavagne elettroniche, se coerenti con il piano didattico dell’istituto.