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Cava de’ Tirreni, al via i lavori per Casa e Ospedale di Comunità: simbolico posizionamento della prima pietra

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La posa della prima pietra

Sono stati avviati a Cava de’ Tirreni i lavori per la Casa e l’Ospedale di Comunità: questa mattina lunedì 10 novembre è stata posata la prima pietra. Le strutture, finanziate dal PNRR con oltre 6 milioni di euro, puntano a potenziare l’assistenza sanitaria territoriale.

Cava de’ Tirreni: posata prima pietra per Casa e Ospedale di Comunità, partono i lavori

Questa mattina lunedì 10 novembre è stata posata simbolicamente la prima pietra della Casa e dell’Ospedale di Comunità di Cava de’ Tirreni. L’evento, tenutosi in via Emilio Risi, ha visto protagonisti il Sindaco Vincenzo Servalli, il Direttore Sanitario del Distretto 63 Salvatore Ferrigno e il Consigliere delegato alla sanità Armando Lamberti, che hanno avviato i lavori con tre mattoni simbolici. “È un momento simbolico ma fondamentale, perché ridisegneremo i servizi di medicina territoriale per garantire una migliore assistenza ai cittadini e un accesso più razionale all’ospedale S. Maria dell’Olmo”, ha dichiarato il Sindaco Servalli, ringraziando l’Asl Salerno e il personale sanitario per l’impegno profuso.

Strutture e finanziamenti

Le due strutture, direttamente collegate tra loro, saranno completate entro il 31 maggio 2026, grazie a un finanziamento complessivo di circa 6 milioni di euro provenienti dal PNRR – Missione 6 Salute:

Il progetto mira a concentrare in un unico polo strutture, ambulatori e uffici oggi dislocati in diverse aree della città.

Casa della Comunità: cuore della riforma sanitaria

Le Case della Comunità rappresentano il fulcro della riforma dell’assistenza territoriale. Offrono:

“Razionalizzeremo e miglioreremo il servizio sanitario, riunendo in un unico luogo strutture che oggi sono sparse in città”, spiega il Direttore Ferrigno.

Ospedale di Comunità: cure intermedie a bassa intensità

L’Ospedale di Comunità offrirà assistenza a pazienti che necessitano di cure infermieristiche continue ma non richiedono ricovero ospedaliero per acuti. La struttura fungerà da ponte tra domicilio e ospedale, con ricoveri mediamente di 15 giorni fino a un massimo di 40 giorni, garantendo sorveglianza sanitaria anche notturna. “Ringraziamo il Direttore generale Sosto per aver accolto le nostre richieste e collaborato nella realizzazione di queste strutture, fondamentali per la città”, sottolinea il Consigliere Lamberti.

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