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Cava de’ Tirreni, raid vandalico e furti a Pregiato: il Comune fa marcia indietro sul senso unico

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Foto di SalernoToday

Il Comune di Cava de’ Tirreni fa marcia indietro sulla sperimentazione del senso unico a Pregiato in seguito ai raid vandalici e furti avvenuti in queste ore. Il sindaco Servalli torna sui suoi passi: “Clima da rivedere”. Lo riporta La Città.

Cava de’ Tirreni, raid vandalico e furti a Pregiato

Dieci giorni. Tanto è durata la sperimentazione del senso unico in via Luigi Ferrara, nella frazione Pregiato. L’amministrazione comunale ha deciso di fare marcia indietro, revocando il provvedimento istituito lo scorso 3 giugno per migliorare la viabilità.

La scelta è maturata all’indomani di un acceso incontro pubblico tenutosi martedì sera nella sala consiliare del Comune, dove residenti, tecnici e amministratori si sono confrontati su criticità, disagi e malumori legati al nuovo assetto del traffico. Ma a pesare sulla decisione è stato anche un episodio che ha scosso l’opinione pubblica: un video, circolato in diverse chat locali, mostra un gruppo di ragazzini con i volti coperti intenti a vandalizzare le transenne e sottrarre segnali stradali installati per la sperimentazione.

Un gesto che, al di là del danno materiale, ha acceso i riflettori su un clima teso e potenzialmente pericoloso, al punto da indurre il sindaco Vincenzo Servalli a sospendere ogni ulteriore iniziativa: «Il progetto partiva da buone intenzioni, ma la risposta del territorio impone una riflessione più profonda», avrebbe commentato in via informale.

Viabilità e tensioni

La misura – fortemente voluta per alleggerire il traffico e migliorare la sicurezza pedonale – non ha retto all’urto della protesta civica e dell’inciviltà. I furti di segnaletica e le azioni vandaliche rappresentano un campanello d’allarme per l’Amministrazione, che ora dovrà rivedere tempi, modalità e soprattutto il metodo di confronto con la cittadinanza. Il caso Pregiato è destinato a diventare esempio di quanto sia delicato intervenire sulla mobilità urbana senza un consenso diffuso e senza un sistema efficace di controllo e protezione del territorio.

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