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Castellammare di Stabia, trovati i resti di un mulino: forse il più antico della città 

Castellammare Stabia mulino
mulino
Castellammare Stabia mulino

“Nel corso di un’escursione individuate le tracce di un antico mulino, forse il più antico rinvenuto a Castellammare di Stabia, chiamato Mulino Quisisana. Integrato nelle mura perimetrali del Palazzo Reale, e con le arcate dell’acquedotto ben visibili, è stato ritrovato”, questa la dichiarazione di Vincenzo Esposito, presidente dell’Archeoclub d’Italia di Castellammare di Stabia.

Castellammare di Stabia, trovati i resti di un antico mulino

Massimo Santaniello (socio fondatore Archeoclub d’Italia):  “Questa scoperta consente di ricostruire il tracciato del primo acquedotto che alimentava il Palazzo Reale. Altro riscontro ci proviene direttamente dal Boccaccio nella 6° Novella del Decameron, ambientata nella Dimora di Quisisana”.

“Questa scoperta consente di ricostruire il tracciato del primo acquedotto che alimentava il Palazzo Reale. Altro riscontro ci proviene direttamente dal Boccaccio nella 6° Novella del Decameron, ambientata nella Dimora di Quisisana – ha affermato Santaniello – in cui si parla di peschiere, quindi vasche per allevamento di pesce che richiedeva acqua corrente. Mettendo insieme le varie testimonianze possiamo datare l’acquedotto prima del periodo angioino. Mentre il Mulino potrebbe essere datato al periodo alto medievale”.

“Grazie ad una mappa del 1790 abbiamo individuato un mulino molto antico, forse il più antico tra le decine di mulini individuati nella città di Castellammare di Stabia. Le due arcate di forma differenti stanno a testimoniare una preesistenza del Mulino alla data del 1790. Il primo Mulino, era alimentato da un antico acquedotto risalente al 1318 (privilegio dell’allaccio all’acquedotto concesso da Roberto d’Angiò al Monastero di San Bartolomeo Apostolo)” commenta Vincenzo Esposito, neo -Presidente di Archeoclub d’Italia, sede di Castellammare di Stabia.

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