Cronaca

Carenza cronica di manodopera in Campania: aziende vitivinicole in difficoltà

Carenza manodopera Campania aziende vitivinicole
Immagine di repertorio
Carenza manodopera Campania aziende vitivinicole

La carenza cronica di manodopera sta mettendo sempre più in difficoltà le aziende vitivinicole della Campania, con particolare incidenza nelle province di Avellino, Caserta e Benevento. Dalla potatura alla vendemmia, la filiera fatica a reperire personale qualificato, con ripercussioni immediate sulla continuità delle lavorazioni e sulla sostenibilità economica delle imprese.

Carenza cronica di manodopera in Campania: aziende vitivinicole in difficoltà

“È un tema urgente ormai da anni: senza manodopera specializzata le aziende non riescono a programmare e a garantire standard qualitativi adeguati”, dichiara Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania. “Serve personale formato, anche proveniente da altri Paesi, con competenze tecniche certificate e in grado di operare nelle fasi più delicate del ciclo produttivo”.

Confagricoltura Campania è in prima linea con Confagrijob per agevolare l’incontro tra domanda e offerta e per accelerare i percorsi di formazione e inserimento lavorativo: “Uno strumento che mette in contatto le imprese con lavoratori, promuovendo percorsi di formazione mirati e procedure di assunzione rapide e trasparenti”.

La situazione è particolarmente critica nei periodi di picco, quando la tempestività delle operazioni fa la differenza tra una vendemmia di qualità e una stagione compromessa. Le imprese segnalano difficoltà non solo nel reperimento, ma anche nella stabilizzazione dei lavoratori, con effetti a catena su costi, programmazione e competitività sui mercati.

Il commento di Paolo Mastroberardino

“Per rispondere alle esigenze reali dei vigneti servono operai che non possono essere sostituiti da macchine e strumenti”, sottolinea Paolo Mastroberardino, presidente della Sezione Economica Regionale Vitivinicoltura di Confagricoltura Campania. “Molte lavorazioni richiedono manualità, esperienza e sensibilità agronomica: qualità che incidono direttamente sulla lavorazione delle uve. Investire su queste competenze è l’unica via per garantire continuità e qualità alla filiera”.

 

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