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Capaccio Paestum, lo yogurt di San Salvatore premiato agli Italian Cheese Awards 2025

San Salvatore Italian Cheese Awards
Lo yogurt
San Salvatore Italian Cheese Awards

Lo Yogurt di latte di bufala San Salvatore di Capaccio Paestum è stato premiato agli Italian Cheese Awards 2025 come Miglior Derivato del Latte, un riconoscimento che celebra la qualità di un prodotto nato da una filiera chiusa e da un modello produttivo che unisce tradizione, innovazione e sostenibilità.

Il premio conferma l’impegno di San Salvatore nel valorizzare la materia prima simbolo del territorio – il latte di bufala – trasformandola in nuove espressioni di gusto e autenticità.

Capaccio Paestum, lo yogurt di San Salvatore premiato agli Italian Cheese Awards 2025

La giuria ha riconosciuto nello Yogurt di latte di bufala la massima espressione qualitativa, supportata da studi e tecnologie che consentono di preservare la naturalità del prodotto, restituendo una consistenza setosa, un profilo aromatico equilibrato e un gusto pieno e delicato allo stesso tempo.

“Siamo orgogliosi e onorati di aver ricevuto questo premio, che riconosce il valore del lavoro e della visione che portiamo avanti ogni giorno – ha dichiarato Antonello Ricco, Direttore di San Salvatore in San Salvatore abbiamo sempre creduto che la qualità non nasca dal caso, ma da una visione chiara: custodire la tradizione, investire nell’innovazione e rispettare la natura che ci circonda. Con i nostri Yogurt e Dessert Cremosi di Latte di Bufala abbiamo voluto dare nuova voce al nostro latte, custodendo la tradizione ma guardando al futuro con innovazione e responsabilità. Volevamo dimostrare che anche un prodotto semplice può raccontare eccellenza, territorio e sostenibilità. Questo riconoscimento ci sprona a continuare a farlo, con la stessa passione e la stessa coerenza”.


La valorizzazione del latte di bufala in ogni sua forma

Ogni vasetto di Yogurt San Salvatore racchiude una storia che inizia all’interno degli allevamenti San Salvatore, dove le bufale vivono all’aria aperta e sono accudite secondo pratiche rispettose del loro benessere e dell’ambiente.

Accanto agli Yogurt, i Cremosi di Latte di Bufala rappresentano la naturale evoluzione di questo percorso: dessert al cucchiaio che condividono la stessa filosofia produttiva, la stessa attenzione alla qualità e alla sostenibilità, declinando la materia prima in versioni dolci pensate per momenti diversi del consumo.

Il risultato è una linea che esprime coerenza e identità: prodotti differenti, ma uniti da un unico principio: valorizzare il latte di bufala in ogni sua forma. L’attenzione di San Salvatore per la sostenibilità è parte integrante del processo produttivo.

Ogni scelta, dalla gestione dell’allevamento alla progettazione dell’impianto, risponde a un principio di economia circolare che consente di ridurre gli sprechi e valorizzare le risorse. Anche il packaging riflette questa filosofia: i vasetti in vetro sono riutilizzabili e riciclabili, pensati per prolungare la vita del contenitore e favorire comportamenti responsabili da parte del consumatore.

La filiera chiusa e l’autonomia produttiva rappresentano la vera forza dell’azienda: tutto avviene nel cuore del Cilento, senza intermediazioni, garantendo un controllo totale sulla qualità e una connessione profonda con il territorio.

Tra tradizione agricola e innovazione tecnologica

Dalla terra all’allevamento, dalla lavorazione del latte all’energia prodotta con la materia organica di scarto, San Salvatore ha costruito un modello che integra tradizione agricola e innovazione tecnologica, trasformando il rispetto per la natura in valore concreto.

Il premio ottenuto agli Italian Cheese Awards rappresenta un traguardo che va oltre il prodotto: è la conferma della coerenza tra valori, qualità e visione. Ogni creazione firmata San Salvatore nasce con l’intento di restituire valore al Cilento, alla sua terra e alla sua cultura agricola, raccontandole attraverso il linguaggio universale del gusto. Essere ambasciatori di una nuova visione di Cilento significa credere che tradizione e innovazione possano convivere, e che il futuro dell’agricoltura passi dalla responsabilità di chi la vive ogni giorno.


Capaccio Paestum

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