Il Consiglio di Stato ha dato ragione a una società di telefonia mobile che aveva presentato ricorso contro la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino e il Ministero della Cultura, annullando il parere negativo che aveva fermato l’installazione di un’antenna in località Linora, nel territorio di Capaccio Paestum. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Capaccio Paestum, antenna telefonica in una zona vincolata: arriva il via libera dal Consiglio di Stato
La decisione dei giudici rappresenta una svolta nel lungo contenzioso iniziato nel novembre 2022, quando l’azienda aveva chiesto l’autorizzazione per realizzare una stazione radio base in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Nonostante le modifiche proposte – come la riduzione dell’altezza dell’impianto e il camuffamento dell’antenna sotto forma di un finto pino – la Soprintendenza aveva espresso parere negativo, ritenendo che l’opera potesse avere un impatto visivo sulla vicina ex centrale idroelettrica Maida, sottoposta a tutela culturale.
La motivazione della sentenza
Il Consiglio di Stato ha però ritenuto che la Soprintendenza abbia fornito una motivazione insufficiente e contraddittoria per giustificare il diniego. Secondo i giudici, l’amministrazione non poteva basarsi su un vincolo ancora in fase di valutazione, né limitarsi a rilevare la semplice visibilità dell’impianto nel contesto paesaggistico.
Inoltre, avrebbe dovuto considerare in modo più approfondito le misure di mitigazione ambientale proposte dalla società. Per queste ragioni, il ricorso è stato accolto e le amministrazioni coinvolte sono state condannate al pagamento delle spese legali, pari a 4 mila euro.








