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Candidature non condivise a Salerno e Cava de’ Tirreni, i sindaci smorzano le tensioni: «Ora pensiamo a vincere»

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Consiglio Comunale di Salerno

Candidature non condivise a Salerno e Cava de’ Tirreni: tensioni nei Dem ma i sindaci Napoli e Servalli invitano alla calma e puntano alla vittoria. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Candidature non condivise, tensioni a Salerno e Cava de’ Tirreni: i sindaci invitano alla calma

Clima teso ma toni distesi. A Salerno e Cava de’ Tirreni, i rispettivi sindaci cercano di riportare la calma dopo le polemiche esplose attorno alle candidature non condivise di due assessori. Con approcci diversi ma con un obiettivo comune — mantenere la compattezza in vista delle regionali — i primi cittadini invitano a concentrarsi sulla vittoria e a rimandare ogni regolamento di conti.

A Salerno, l’assessora alla Pubblica Istruzione Gaetana Falcone, candidata nella lista del Partito Democratico, resta saldamente in giunta. Diversa la situazione a Cava, dove Nunzio Senatore, in corsa con A Testa Alta, ha perso la carica di vice sindaco. Due episodi che hanno innescato malumori diffusi e discussioni interne, proprio nel momento in cui la campagna elettorale entra nel vivo. Intanto, nel Pd resta da definire la composizione definitiva della lista A Testa Alta, un lavoro più complesso del previsto.

Il fronte salernitano

A riaccendere il dibattito a Salerno è stato il coordinatore dei Popolari e Moderati, Aniello Salzano, che chiede la sostituzione in giunta dell’assessora Falcone, sostenendo che non rappresenti più la sua area politica. Il sindaco Vincenzo Napoli ha risposto con fermezza, mantenendo la linea della prudenza: «In campagna elettorale i toni si esasperano, ma poi tutto si ricompone. Ora dobbiamo concentrarci sulla vittoria in Campania. Sono ottimista, ma serve un impegno corale».

Napoli esclude interventi immediati e predica serenità: «Non è il momento di reagire con lo spirito guerriero. Serve equilibrio e ragionevolezza, nell’interesse della città». Una presa di posizione che, almeno per ora, blocca ogni tentativo di rimpasto.

Il fronte metelliano

Toni pacati anche da parte del sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli, che ha giustificato la scelta di revocare la carica di vice sindaco a Senatore: «Siamo alla fine del mandato e ho bisogno di una persona che mi affianchi con continuità. Voglio dare spazio e responsabilità anche agli altri membri della giunta». Poi la stoccata garbata: «Senatore aveva valutato la possibilità di candidarsi a sindaco, ma ha preferito non farlo. È normale che si apra una fase nuova».

Ma il clima politico a Cava è più agitato. Il circolo cittadino del Partito Democratico ha parlato di «scelta immotivata e inadeguata rispetto al ruolo ricoperto», chiedendo al sindaco di «ripristinare immediatamente la delega di vice sindaco a Nunzio Senatore». In caso contrario, il Pd minaccia di valutare «le azioni politiche conseguenti». Dura anche la reazione del centrodestra, che parla di «ennesimo spettacolo indecoroso del centrosinistra» e chiede un confronto urgente in Consiglio comunale per chiarire le motivazioni della decisione.

I nodi in via Manzo

A poche ore dalla presentazione delle liste, in via Manzo si lavora senza sosta per chiudere le ultime caselle della lista A Testa Alta, ancora priva di novità rilevanti. Una lentezza che preoccupa chi sta curando la composizione. Intanto, sui social si accende il dibattito: l’ex segretario dem Nicola Landolfi commenta con ironia l’endorsement del sindaco di Nocera Inferiore, Paolo De Maio, alla sua assessora Federica Fortino. «Quando si contribuisce alla crescita della classe dirigente, i risultati arrivano», scrive De Maio. «Non sempre…», replica Landolfi, lasciando intendere che i dissapori interni al Pd sono tutt’altro che sopiti.

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