La Campania rischia di tornare in zona gialla? E da quando? È questa la domanda che da giorni si pongono molti cittadini campani, anche in virtù degli assembramenti avvenuti nella notte tra l’11 ed il 12 luglio per la vittoria degli Europei. Assembramenti che potrebbero aver rappresentato un assist per la diffusione della variante Delta i cui tempi medi di incubazione sono inferiori a quelli della variante inglese (10-12 giorni).
La Campania torna zona gialla? Ecco da quando
Ad ora dunque non è possibile dire con certezza se la Campania tornerà in zona gialla. La certezza è rappresentata dal fatto che quella campana è una delle regioni in cui nelle ultime settimane è stato registrato il maggior incremento di contagi, anche se la situazione resta sotto controlli. Bisognerà però aspettare qualche altra settimana per capire se si uscirà o meno dalla zona bianca.
Perché la Campania rischia di uscire dalla zona bianca
Decisivo sarà non solo il dato relativo ai contagi, ma soprattutto quello dei ricoveri. Stando al decreto legge del 22 aprile, se una regione supera i 50 casi per 100mila rimanere in giallo, se ha un tasso di occupazione inferiore al 20% delle terapie intensive e del 30% dei ricoveri. Si passa in zona gialla se:
- l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti;
- l’incidenza settimanale dei casi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti e si verifica una delle due seguenti condizioni:
- il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 30 per cento;
- il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.
Cosa cambia in zona gialla
Col ritorno in zona bianca, verrebbe ripristinato il coprifuoco dalle 23 alle 5. Un duro colpo per le attività del turismo e della ristorazione, considerando che bar e ristoranti dovrebbero chiudere alle 23 e lavorare al chiuso solo a pranzo, con servizio al tavolo ma con obbligo di consumo solo al tavolo e solo all’aperto, anche in caso di pioggia.