Scontro tra Vincenzo De Luca e il Ministero della Salute: la Campania resta nel Piano di Rientro Sanitario per due parametri mancanti. Il governatore della Regione annuncia ricorso, Roma replica: “Decisione basata su dati oggettivi”. Lo riporta SalernoToday.
Campania, stop all’uscita dal Piano di Rientro: De Luca annuncia ricorso
Scontro aperto tra la Regione Campania e il Ministero della Salute sulla mancata uscita dal Piano di Rientro sanitario. Il governatore Vincenzo De Luca attacca duramente, definendo la decisione “un ricatto politico” e annunciando un ricorso al Tar del Lazio. La Campania, pur in equilibrio di bilancio da dieci anni, non ha superato due parametri chiave: la copertura dei posti nelle Rsa e il tasso di adesione agli screening oncologici (mammografico e colon-retto). “Ci opporremo in sede civile e penale – ha dichiarato De Luca – anche per un’ipotesi di concussione da parte dei dirigenti ministeriali. Questa è una discriminazione mascherata da motivazioni tecniche”. Il ricorso è stato annunciato a margine dell’inaugurazione del nuovo sistema robotizzato per la gestione dei farmaci all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Avellino.
La posizione del Ministero
Il Ministero della Salute, in una nota congiunta con il MEF, sottolinea che il percorso di uscita “segue criteri tecnici e documentati” e che, pur riconoscendo i progressi della Campania (miglioramenti nella rete palliativa, nei punti nascita e nella rete senologica), restano criticità rilevanti:
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mancato raggiungimento delle soglie minime negli screening oncologici;
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grave ritardo nella copertura della rete residenziale per anziani, ultima in Italia.
Il Ministero si è detto disponibile a rimodulare l’obiettivo sulla rete residenziale e a concedere una dilazione nei tempi, ribadendo che “qualsiasi narrazione di delinquenza politica è priva di fondamento”.
Il commento politico
Il senatore Antonio Iannone (Fratelli d’Italia) accusa De Luca di voler mascherare un fallimento: “Sa bene che non ci sono i parametri per uscire dal Piano. È la solita scusa per nascondere le condizioni vergognose della sanità campana”.