Cronaca

La Campania cresce economicamente grazie al Pnrr ma continua la fuga dei giovani: il Rapporto Svimez 2025. Il sindaco di Eboli: “Consolidare ora tutti gli obiettivi raggiunti”

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La presentazione a Roma
La presentazione a Roma

La Campania cresce economicamente grazie agli investimenti del Pnrr, ma il miglioramento della vita quotidiana resta limitato e i giovani continuano a lasciare la regione: è quanto emerso dal Rapporto Svimez 2025. Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha sottolineato come il rapporto offra un quadro dettagliato delle condizioni socio-economiche del Sud e delle prospettive per il 2025 e il 2026.

Rapporto Svimez 2025: Campania in crescita ma continua la fuga dei giovani

La Campania cresce economicamente grazie agli investimenti del Pnrr, ma il miglioramento della vita quotidiana resta limitato e i giovani continuano a lasciare la regione. È il quadro che emerge dal Rapporto Svimez 2025, che fotografa le dinamiche sociali ed economiche del Mezzogiorno.

Tra il 2021 e il 2024 il Pil del Sud è aumentato dell’8,5%, molto più del +5,8% registrato nel Centro-Nord. La Campania ha beneficiato soprattutto di edilizia, terziario avanzato, manifattura agroalimentare e servizi legati al Pnrr. Gli enti locali hanno raddoppiato la spesa in conto capitale tra il 2022 e il 2025, con cantieri, rigenerazione urbana, asili nido e mense scolastiche tra i principali settori di intervento.

Nonostante la crescita occupazionale, soprattutto tra gli under 35, il lavoro resta in gran parte a bassa qualificazione, con salari reali in calo e 1,2 milioni di lavoratori meridionali in condizioni di povertà. Nel triennio 2022-2024, la Campania ha perso 48.489 giovani tra i 25 e i 34 anni, la maggior parte diretti al Centro-Nord o all’estero, con una prevalenza femminile e laureata. La fuga di capitale umano genera un danno economico stimato in miliardi.

Il Rapporto Svimez parla di “trappola dello sviluppo”: crescita quantitativa ma non di benessere, incentivata da risorse straordinarie e fondi pubblici, con prospettive future incerte una volta esaurito l’effetto del Pnrr. Il neo governatore Roberto Fico ha annunciato che i giovani saranno al centro delle politiche regionali, con interventi su innovazione, imprese, università e aree interne per garantire opportunità e incentivare il ritorno di chi è emigrato.

La presentazione a Roma

Roma ha ospitato la presentazione del Rapporto SVIMEZ 2025 presso la nuova aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati. All’incontro, organizzato dall’Associazione SVIMEZ per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, hanno partecipato il Sindaco di Eboli Mario Conte e la presidente della Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi, Rosaria Gaeta. Tra i relatori, il Presidente SVIMEZ Giannola, il direttore Luca Bianchi, il presidente del CNEL Renato Brunetta, il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR Tommaso Foti e la vicepresidente ANCI con delega al Mezzogiorno Marialuisa Forte.

Il commento del sindaco di Eboli

Il sindaco Conte ha sottolineato come il rapporto offra un quadro dettagliato delle condizioni socio-economiche del Sud e delle prospettive per il 2025 e il 2026: «𝑈𝑛 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑐𝑐𝑜 𝑑𝑖 𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑜/𝑒𝑐𝑜𝑛𝑜𝑚𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑢𝑑 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑜𝑠𝑡𝑒. – ha dichiarato al termine dell’incontro Mario Conte – 𝐷𝑎𝑖 𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 2025, 𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 2026, 𝑙𝑎 𝑐𝑟𝑒𝑠𝑐𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜-𝑛𝑜𝑟𝑑 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑁𝑅𝑅. 𝐼𝑙 𝑟𝑎𝑝𝑝𝑜𝑟𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑜̀ 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒 𝑖𝑛 𝑔𝑢𝑎𝑟𝑑𝑖𝑎 𝑖𝑙 𝐺𝑜𝑣𝑒𝑟𝑛𝑜, 𝑖𝑙 𝑃𝑎𝑟𝑙𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑒 𝑖𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑎 𝑃𝑎𝑒𝑠𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑃𝑁𝑅𝑅 𝑛𝑒𝑙 2027 𝑛𝑜𝑛 𝑐𝑖 𝑠𝑎𝑟𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑝𝑖𝑢̀, 𝑝𝑒𝑟 𝑐𝑢𝑖 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑟𝑒𝑡𝑖𝑧𝑧𝑎𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑜𝑏𝑖𝑒𝑡𝑡𝑖𝑣𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑓𝑖𝑠𝑠𝑎𝑡𝑖 𝑒 𝑓𝑎𝑟 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑡𝑡𝑢𝑟𝑎𝑙𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖, 𝑝𝑜𝑛𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑟𝑒𝑔𝑖𝑚𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑒𝑡𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜, 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑑𝑢𝑟𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑙𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑒 𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑡𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑝𝑢𝑏𝑏𝑙𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑔𝑒𝑠𝑡𝑖𝑡𝑜 𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑒. – prosegue il primo cittadino di Eboli – 𝐼𝑛 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑛𝑐𝑎𝑟𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑖𝑛𝑣𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑎𝑙 𝑆𝑈𝐷 𝑝𝑒𝑟 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑎 𝑣𝑒𝑛𝑖𝑟𝑒 𝑠𝑒 𝑠𝑖 𝑣𝑢𝑜𝑙𝑒 𝑟𝑖𝑑𝑢𝑟𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑑𝑖𝑣𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑁𝑜𝑟𝑑. 𝐼𝑙 𝑚𝑒𝑧𝑧𝑜𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑝𝑖𝑎𝑡𝑡𝑎𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎 𝑙𝑜𝑔𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑎𝑙 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑡𝑒𝑟𝑟𝑎𝑛𝑒𝑜 𝑒 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑔𝑙𝑜𝑏𝑎𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑒𝑟𝑐𝑖𝑎𝑙𝑒. 𝑃𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑜𝑙𝑖𝑡𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑒𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟 𝑐𝑟𝑒𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑑 𝑚𝑎 𝑙’𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑒𝑢𝑟𝑜𝑝𝑒𝑜».

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