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Campania, primo scontro tra Fico e Cirielli sull’acqua pubblica: “Bene comune o gestione fallimentare?”

Cirielli lancia la corsa per la Campania: “Rialziamoci e torniamo grandi”. Sfida a Fico e frecciata alla Schlein

Edmondo Cirielli

Il confronto tra i candidati governatori della Regione Campania entra nel vivo e il primo tema di scontro è l’acqua pubblica. A innescare il dibattito è stato Roberto Fico, candidato del centrosinistra, che ha ribadito la necessità di rispettare il mandato del referendum del 2011, puntando su una gestione integralmente pubblica del servizio idrico. “Le linee guida devono essere il rispetto del referendum che tanti cittadini hanno portato a vittoria – ha dichiarato Fico durante un incontro a Cusano Mutri, in provincia di Benevento –. L’acqua deve essere sempre saldamente nelle mani pubbliche, a partire dalla grande adduzione che è la cosa principale”.

Campania, primo scontro tra Fico e Cirielli sull’acqua pubblica

L’ex presidente della Camera ha poi illustrato la sua visione per le aree interne, proponendo una riorganizzazione delle strutture regionali. “Non vogliamo mettere bandierine, ma creare una unità operativa organizzata, con direzioni generali accorpate e poste sotto il gabinetto del presidente della Regione – ha spiegato –. Significherebbe attribuire valore strategico alle aree interne, con un lavoro di coprogettazione insieme agli amministratori locali, al di là del colore politico”.

Pronta la replica del candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, che ha accusato Fico di ignorare la realtà della gestione idrica campana. “L’acqua deve restare in mano pubblica, come già avviene oggi – ha detto –. Il vero problema non è la forma giuridica, ma chi ha gestito il sistema negli ultimi dieci anni, trasformandolo in un bacino di clientelismo e inefficienza. Le reti sono colabrodo, le aree interne abbandonate e le promesse di riforma sono rimaste sulla carta. Oggi Fico parla di acqua pubblica, ma si candida con il Pd, lo stesso partito che ha causato il disastro che viviamo”.

Cirielli ha quindi promesso un sistema “a controllo pubblico, moderno e trasparente, libero dalle logiche di potere delle sinistre”, sostenendo che la priorità è restituire funzionalità ed efficienza alla gestione.

Immediata la controreplica di Fico, che ha accusato il centrodestra di voler favorire la privatizzazione dei beni comuni: “Per Fratelli d’Italia e la Lega la privatizzazione è una scelta naturale. La destra mette al primo posto i privati e non il pubblico. La nostra proposta progressista è l’esatto contrario”.

A chiudere il botta e risposta è intervenuto il senatore Antonio Iannone, commissario regionale di FdI, che ha ribaltato le accuse: “Fico si chiede perché la sua coalizione non abbia applicato questa politica nei dieci anni di governo regionale? Il Pd non è forse il partito che, a Roma, affida la gestione dell’acqua all’Acea, società quotata in Borsa? Se la logica non è un’opinione, Fico non condivide il Pd. Resta da capire se il Pd condivide Fico”.

Il confronto sull’acqua pubblica, tema da sempre simbolo della gestione dei beni comuni, si trasforma così nel primo terreno di scontro politico in vista delle elezioni regionali campane.

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