Cronaca

Covid in Campania, De Luca potrebbe acquistare il vaccino russo Sputnik: cosa sappiamo

Il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca potrebbe acquistare il vaccino anti Covid Sputnik. “Nero su bianco – si legge sul sito del quotidiano Repubblica – è tutto su una determina della Soresa, ma il contratto resta sospeso in attesa delle autorizzazioni di Ema e Aifa”.

Covid in Campania, De Luca acquisterà il vaccino russo Sputnik

Si chiama “Human Vaccine”. È la società a cui Soresa ha affidato la fornitura di un vaccino anti-Covid. Human Vaccine è rappresentato da “RDIF Corporate center limited liability company”: il fondo sovrano russo che commercializza all’estero il vaccino Sputnik. Rdif sta per Russian Direct Investment Fund, noto come “il fondo di Putin” che ha finanziato la scoperta del siero da parte del centro Gamaleya”.

Il contratto

Ecco quanto si legge nel documento:

si procede alla sottoscrizione immediata del contratto la cui efficacia resta sospensivamente condizionata:
1) al conseguimento delle autorizzazioni da parte degli enti regolatori (EMA/AIFA);
2) alla verifica positiva del possesso dei requisiti di cui all’articolo 80 del Decreto legislativo n. 50/2016 (ovvero il codice appalti ndr.).

Cosa dice la determina

In poche parole, la Campania, attenderà come tutto il resto del Paese. Prima l’Ema, poi Aifa. La determina,  pubblicata tra mille altre sul sito di Soresa, cosa dice? Semplicemente due cose: la prima è che la Campania ha chiesto ad un operatore economico, la  “Human Vaccine” «rappresentata dalla RDIF Corporate Center Limited Liability Company» (il fondo sovrano russo che ha finanziato la sua scoperta da parte del centro Gamaleya) di «manifestare la disponibilità a fornire alla Regione Campania un vaccino anti-Covid 19».

 


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Come funziona il vaccino Sputnik

A differenza dei vaccini a mRNA di Pfizer-BioNTech e Moderna, Sputnik V sfrutta -come AstraZeneca e Johnson & Johnson- la tecnologia a vettore virale. Anche in questo caso l’obiettivo finale è far produrre al sistema immunitario gli anticorpi diretti contro la proteina spike di Sars-Cov-2. Ciò che cambia nel caso dei vettori virali è il metodo con cui ciò si verifica. Questo tipo di vaccini infatti è caratterizzato da due componenti: un virus reso innocuo (la scatola) contenente una piccola porzione di Dna che serve a far produrre la proteina spike.

Il vaccino Sputnik, a differenza degli altri a vettore virale, sfrutta due “scatole” differenti. Nella prima iniezione viene utilizzato il virus Ad26 per la prima dose e Ad25 per la seconda, a 21 giorni dalla prima. Una scelta, quella di utilizzare due vettori differenti, utile a ridurre il rischio che, dopo la prima dose, l’organismo produca anticorpi contro la prima “scatola” con una conseguente riduzione di efficacia della vaccinazione. Il vaccino Sputnik V, dunque, è in realtà la combinazione di due vaccini.


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