Giallo in Campania, dove 40mila bufale sono state macellate poiché ritenute infette da brucellosi o da tubercolosi. Come denunciano gli allevatori soltanto “l’1,3% degli animali — spiegano dal movimento Altragricoltura — è risultato effettivamente positivo al test diagnostico per la malattia”.
Campania, 40mila bufale macellate: la denuncia
Come sospettano gli allevatori e ora anche buona parte della opposizione in consiglio regionale, migliaia di bufale condannate alla macellazione sarebbero state sane e non infette è che la loro carne, dichiarata idonea per il consumo, sia entrata sul mercato gestito da un unico macello, in Irpinia, di proprietà di un’azienda italiana leader del settore in Europa. Il capogruppo della Lega Gianpiero Zinzi in una interrogazione, con la quale “ho dato voce – spiega – alle preoccupazioni degli allevatori sia in merito all’elevato numero di bufale abbattute, sia ancora alla notizia secondo la quale gli animali casertani abbattuti sarebbero tutti macellati presso lo stabilimento Cremonini in provincia di Avellino” ha chiesto che si faccia luce “su una serie di fatti che purtroppo contribuiscono a gettare un’ombra sull’intera vicenda. Ma il dialogo – ha concluso dopo il confronto in commissione regionale – è stato finora il grande assente in questa emergenza che stanno vivendo gli allevatori bufalini”.