A pochi giorni dall’apertura delle urne, la competizione elettorale in Campania registra un brusco aumento della tensione. A catalizzare il confronto tra gli schieramenti è l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia alla legge di bilancio, che mira a riattivare la sanatoria edilizia varata nel 2003 con il terzo condono del governo Berlusconi, escludendo però gli immobili edificati in aree sottoposte a vincoli.
Campania al voto, condono 2003 riacceso da FdI
La misura, di portata nazionale, assume particolare rilevanza in Campania, dove migliaia di cittadini rimasero esclusi dall’epoca nonostante i versamenti già effettuati. Secondo FdI, la responsabilità ricadrebbe su un errore amministrativo della Regione, allora guidata da Antonio Bassolino. La proposta di revisione, per il candidato del centrodestra Edmondo Cirielli, rappresenta «un atto di giustizia» nei confronti delle famiglie che avrebbero costruito abitazioni per necessità e non per abuso intenzionale. Cirielli ha ringraziato i parlamentari campani del suo schieramento per l’impegno e ha annunciato che, qualora eletto presidente, recepirà subito la norma.
Prima della risposta del centrosinistra, è arrivata però una frenata dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il leader di Forza Italia ha richiamato la necessità di valutazioni puntuali: alcune situazioni, ha spiegato, possono essere regolarizzate, mentre altre, soprattutto quelle legate a edifici pericolanti o a rischio per la sicurezza pubblica, vanno escluse. Una posizione prudente, che introduce un’ulteriore variabile nel fronte del centrodestra.
Nel pomeriggio è arrivata la replica del candidato del centrosinistra Roberto Fico, che ha definito la proposta una mossa «disperata» di una coalizione consapevole delle difficoltà elettorali. Secondo Fico, la priorità deve essere garantire il diritto all’abitare, non riaprire condoni del passato. Ha inoltre rimarcato la necessità di rispetto per i cittadini e di chiarezza nelle scelte politiche, criticando le recenti proposte del centrodestra come iniziative prive di concretezza.
Duro anche l’intervento del Partito Democratico, con il segretario regionale Piero De Luca che ha parlato di un emendamento «gravissimo», sostenendo che la misura non affronta l’emergenza abitativa ma punta a ottenere consenso immediato. Una dinamica che, secondo De Luca, presenta tratti riconducibili a un «voto di scambio politico» alla vigilia del voto.
