Ad Agropoli resta alta la tensione sulla sanità. Dopo il corteo dell’8 agosto per chiedere la riapertura del pronto soccorso, guidato dall’ex consigliera comunale Gisella Botticchio, esplode la polemica sul nuovo avviso pubblicato dall’ASL Salerno. L’Azienda sanitaria ha infatti indetto una manifestazione di interesse per il conferimento di 10 incarichi di lavoro autonomo della durata di 12 mesi destinati a laureati in Medicina e Chirurgia, da impiegare nei Punti di Primo Intervento dell’Alto Cilento, ad Agropoli e Santa Maria di Castellabate.
Il bando è rivolto a medici abilitati e iscritti all’Ordine, ma potranno partecipare anche gli specializzandi, che potranno prestare attività fino a un massimo di 8 ore settimanali. La prestazione ordinaria, invece, prevede fino a 38 ore settimanali.
Previsto un compenso di 60 euro l’ora per i medici e 40 euro l’ora per gli specializzandi, con contratti a partita IVA e presa di servizio immediata. Sono richieste coperture assicurative obbligatorie e la disponibilità, se necessario, alla pronta reperibilità.
Le domande, corredate da curriculum e documento d’identità, vanno inviate entro 5 giorni dalla pubblicazione esclusivamente via PEC all’indirizzo: protocollogenerale@pec.aslsalerno.it.
Ma Gisella Botticchio non ci sta: «Non voglio che la struttura venga toccata. Alla fine si vogliono fare solo ambulatori e solo di giorno, a tempo determinato, sfruttando magari fondi Pnrr. Se è questa la proposta che si vuole portare al Consiglio comunale di Agropoli il 26 agosto, noi non ci siamo. Il popolo di Agropoli vuole il pronto soccorso e non un qualcosa di simile al vecchio Psaut, oltretutto solo di giorno».
Con questo avviso, l’ASL mira a fronteggiare l’emergenza sanitaria e a rafforzare l’assistenza nei presidi del Cilento, ma il confronto con i cittadini resta acceso.