Continuano le indagini sul caso Boccia-Sangiuliano: occhi puntati sulle spese di viaggio. L’inchiesta che coinvolge l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, continua a suscitare interesse pubblico, grazie all’acquisizione di ulteriori documenti da parte del Tribunale dei ministri di Roma. L’indagine si concentra su presunti viaggi istituzionali effettuati insieme a Maria Rosaria Boccia, i quali potrebbero far emergere un uso improprio di fondi pubblici.
Caso Boccia-Sangiuliano, indagini sulle spese di viaggio
L’inchiesta che coinvolge l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, continua con l’acquisizione di nuovi documenti da parte del Tribunale dei ministri di Roma. L’indagine si concentra su presunti viaggi istituzionali effettuati tra giugno e agosto 2024 insieme all’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, con la quale il politico ha riconosciuto di aver intrattenuto una relazione sentimentale. Questi soggiorni, in parte organizzati dalla segreteria del ministero, potrebbero configurare un uso improprio di fondi pubblici. Nonostante le affermazioni di Sangiuliano di aver coperto personalmente le spese, i giudici proseguono le indagini per chiarire ogni aspetto della questione: gli inquirenti stanno esaminando fatture, email e messaggi Whatsapp per ricostruire la dinamica dei fatti.
L’avvio dell’inchiesta e le accuse di peculato
L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto presentato da Angelo Bonelli, co-portavoce di Avs, che ha sollevato interrogativi sull’uso di fondi pubblici durante alcuni viaggi ufficiali. Tra giugno e agosto 2024, l’allora ministro Sangiuliano ha effettuato almeno otto trasferte in diverse città italiane, accompagnato da Maria Rosaria Boccia. Quest’ultima, pur essendo in procinto di ricevere un incarico come consulente per eventi, non ha mai ottenuto una nomina formale. Il fulcro dell’indagine riguarda l’ipotesi di peculato, ovvero l’uso improprio di fondi pubblici per scopi personali: la segreteria del ministero avrebbe infatti organizzato viaggi e soggiorni per Boccia, mentre Sangiuliano afferma di aver coperto personalmente tutte le spese. I giudici intendono accertare se le spese siano state realmente anticipate dal Dicastero e successivamente rimborsate dal ministro.
Documenti e conversazioni raccolti
Gli investigatori stanno esaminando un vasto insieme di documenti, tra cui fatture, email interne e chat di Whatsapp estratte dal telefono di Boccia. Tra i viaggi sotto scrutinio figurano il sopralluogo a Pompei per il G7 Cultura, la partecipazione al Taobuk di Taormina e le trasferte a Riva Ligure e Polignano a Mare. Questi elementi potrebbero chiarire se i soggiorni siano stati effettivamente legati a impegni istituzionali o se abbiano avuto un carattere più personale.
Le dichiarazioni di Sangiuliano e le estensioni delle indagini
Sangiuliano ha affermato pubblicamente di aver coperto personalmente tutte le spese relative a Boccia, ma le prenotazioni effettuate dalla segreteria del ministero hanno suscitato dubbi tra i giudici, che hanno richiesto un’estensione delle indagini per approfondire la questione.
La decisione di prolungare i tempi dell’inchiesta indica che i magistrati non sono ancora completamente convinti della versione fornita dall’ex ministro. L’inchiesta è attualmente in corso e gli sviluppi potrebbero rivelare nuovi dettagli su una situazione che appare ancora molto complessa. I giudici continueranno a esaminare documenti e diverse testimonianze per verificare eventuali responsabilità, mentre la posizione di Gennaro Sangiuliano rimane sotto scrutinio, così come quella di Boccia, in un caso che potrebbe avere rilevanti ripercussioni sia sul piano giudiziario che su quello politico.