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Battipaglia, stretta sulla prostituzione in Litoranea: multe fino a 500 euro per i clienti

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Immagine di repertorio

Linea dura del Comune di Battipaglia contro il fenomeno della prostituzione lungo la Litoranea. La sindaca Cecilia Francese ha firmato una nuova ordinanza che proroga fino al 31 dicembre 2025 il pacchetto di misure restrittive già in vigore, introducendo controlli più serrati e sanzioni pesanti per contrastare degrado e insicurezza. Il provvedimento mira non solo alle donne che si prostituiscono, ma soprattutto ai clienti, che diventano il principale obiettivo della repressione amministrativa.

Battipaglia, stretta sulla prostituzione in Litoranea

L’ordinanza, pubblicata nelle scorse ore, stabilisce il divieto di qualsiasi comportamento riconducibile all’offerta o alla richiesta di prestazioni sessuali a pagamento lungo la strada provinciale 175/A, uno dei tratti più esposti al fenomeno. Vietati gli atteggiamenti provocanti, i gesti di richiamo o le soste sospette sul ciglio della carreggiata. La vera novità riguarda i conducenti: chi si ferma con l’auto per contrattare o anche solo chiedere informazioni rischia una sanzione amministrativa di 500 euro.

Particolare attenzione viene riservata alla sicurezza stradale. Il documento richiama infatti il pericolo derivante dalle improvvise manovre di accostamento o inversione di marcia, spesso causa di incidenti o rallentamenti del traffico. La Polizia Municipale e le forze dell’ordine sono incaricate di intensificare i controlli, anche in orario notturno, con la possibilità di sanzionare sia i clienti sia le persone che, con comportamenti equivoci, ostacolano la circolazione o creano situazioni di pericolo.

La decisione arriva dopo mesi di proteste dei residenti e degli operatori turistici, che da tempo segnalano episodi di degrado, rumori molesti e problemi di sicurezza lungo la Litoranea. “Le misure adottate finora non sono state sufficienti a riportare la normalità”, si legge nel testo dell’ordinanza, che giustifica la proroga come “necessaria per tutelare il decoro urbano e la serenità dei cittadini”.

Non mancano, tuttavia, elementi di carattere sociale. Il Comune prevede la possibilità per le donne vittime di sfruttamento di evitare la sanzione aderendo a programmi di recupero e reinserimento, in collaborazione con le associazioni del territorio e i servizi sociali. Un segnale che unisce repressione e prevenzione, con l’obiettivo di sottrarre le vittime ai circuiti criminali.

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