Site icon Occhio di Salerno

Baronissi, persecuzioni e minacce dopo la fine della relazione: condanna a 8 mesi

Caiazzo stalking arrestato

Immagine di repertorio

Una relazione sentimentale conclusa si è trasformata, secondo quanto accertato in sede giudiziaria, in una lunga scia di pressioni, controlli e comportamenti ossessivi che hanno inciso profondamente sulla vita di una giovane donna residente a Baronissi come riportato da SalernoToday.

Per questi fatti, un uomo di 36 anni è stato condannato dal Tribunale a otto mesi di reclusione, pena successivamente convertita in una sanzione pecuniaria pari a 2.400 euro, per il reato di stalking.

Baronissi,  condanna a 8 mesi per stalking

La vicenda trae origine da una denuncia presentata dalla vittima, che ha ricostruito un periodo prolungato di condotte persecutorie successive alla fine della relazione. Secondo quanto emerso nel corso del procedimento, l’uomo non avrebbe accettato la rottura del legame affettivo, dando avvio a una serie di comportamenti invasivi e reiterati, tali da generare nella donna un costante stato di paura e disagio.

Dagli atti della Procura di Nocera Inferiore è emerso come l’imputato fosse solito seguire la ex fidanzata nei luoghi da lei frequentati abitualmente, arrivando a presentarsi nei pressi del posto di lavoro e a monitorarne gli spostamenti. Una presenza costante e non desiderata che avrebbe spinto la donna a modificare radicalmente le proprie abitudini quotidiane, limitando le uscite e rinunciando, in più occasioni, a muoversi da sola.

A rafforzare il quadro accusatorio, anche una serie di messaggi acquisiti agli atti dell’indagine. Comunicazioni dal contenuto pressante e minaccioso, che avrebbero contribuito ad alimentare un clima di soggezione psicologica. La vittima ha riferito di essersi sentita progressivamente isolata, privata della libertà di intrattenere normali rapporti sociali e sottoposta a un controllo continuo, motivato esclusivamente da una gelosia definita immotivata e ingiustificata.

Nel corso della sua deposizione, la donna ha descritto un progressivo peggioramento della qualità della propria vita, fino a rendere necessario l’avvio di un percorso terapeutico per far fronte allo stato di ansia e di stress generato dalla situazione. Un racconto che il giudice monocratico ha ritenuto credibile, coerente e privo di contraddizioni, valutandolo pienamente attendibile alla luce dei riscontri raccolti durante le indagini.

La denuncia, formalizzata nel 2023, ha consentito agli inquirenti di ricostruire una condotta reiterata e sistematica, idonea a integrare il reato di atti persecutori. Nella motivazione della sentenza viene sottolineato come i comportamenti dell’imputato abbiano inciso in modo significativo non solo sulla libertà di movimento della vittima, ma anche sulla sua serenità emotiva e morale.

Exit mobile version