Tornano a crescere le vittime sul lavoro. Nel 2017 le denunce all’Inail di «infortunio sul lavoro con esito mortale» sono state ben 1029, undici in più rispetto all’anno precedente (+1,1%). Pesano, spiega l’Inail, un maggior numero di incidenti «plurimi», che hanno cioè causato la morte di almeno due lavoratori.
Sono gli extracomunitari, con undici casi in più e 119 caduti, a pagare sul fronte delle morti del lavoro nel 2017 un prezzo relativamente più alto, mentre rimane invariato il numero dei casi mortali di infortunio per lavoratori italiani e comunitari.
Morti sul lavoro: i dati Inail
Per gli esperti è «colpa» prevalentemente della ripresa economica. Che si è accompagnata a un maggior utilizzo di lavoratori over 60, più esposti agli incidenti, e a una diffusione maggiore dei contratti a tempo determinato. Sullo sfondo, gli ancora inadeguati investimenti in sistemi di prevenzione da parte di tante aziende.
Tornando ai numeri dell’Inail – il bilancio 2017 è ancora provvisorio, e lo sarà fino alla relazione annuale di luglio – va registrato un calo delle denunce di infortunio, 635.433 (lo 0,2% in meno sul 2016, merito largamente del miglioramento registrato in agricoltura). Però gli infortuni non mortali aumentano nettamente nelle Regioni economicamente più forti, come al Nord, dove spiccano i casi di Lombardia (+1708 denunce) ed Emilia Romagna (+1177). Continua a leggere