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Domicella in lutto: Luigi Lavagna muore in casa dopo essere stato salvato da un arresto cardiaco

Domicella in lutto: Luigi Lavagna muore in casa dopo essere stato salvato da un arresto cardiaco
Luigi Lavagna

Dalla speranza al dolore, nel giro di poche ore. La comunità di Domicella, piccolo centro della Bassa Irpinia, è sotto shock per la morte di Luigi Lavagna, 34 anni, deceduto improvvisamente tra le mura della sua abitazione, poco dopo essere sopravvissuto a un arresto cardiaco in strada. Una tragedia che ha scosso profondamente il Vallo di Lauro, trasformando quella che sembrava una storia di salvezza in una drammatica fine.

Domicella in lutto: Luigi Lavagna muore in casa

Il giovane, laureato in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli, aveva affrontato in passato momenti difficili, segnati da problemi giudiziari e un periodo trascorso in una comunità. Nonostante tutto, aveva cercato di ricostruire la propria esistenza, dedicandosi alla scrittura e pubblicando un volume intitolato “Il Diritto Penale italiano, la Repubblica promuove la cultura e la Ricerca”, dedicato alla memoria del brigadiere Gabriele Vitale, con un inaspettato riferimento a un incontro con Melania Trump.

Lavagna viveva da solo nella casa materna, mentre la madre, malata, è ricoverata in una struttura sanitaria e il padre risiede altrove. La mattina di giovedì scorso, mentre si trovava alla guida per le strade del paese, ha accusato un grave malore e ha perso il controllo dell’auto, finendo contro un muro. L’episodio non ha coinvolto altri veicoli, ma il giovane è stato trovato privo di sensi. Provvidenziale l’intervento di due passanti e del sindaco Antonio Corbisiero, presenti sul posto, che hanno eseguito le manovre di rianimazione apprese durante un corso di primo soccorso promosso dal Comune. Poco dopo è arrivata un’ambulanza che ha trasportato il 34enne al Pronto Soccorso dell’ospedale di Nola.

Ricoverato e sottoposto a cure mediche, Lavagna ha deciso di lasciare la struttura contro il parere dei sanitari. Una scelta che si è rivelata fatale. Tornato a casa, ha trascorso alcune ore in apparente tranquillità, fino all’ultimo contatto telefonico, avvenuto alle 21:15. Non ricevendo più notizie, il sindaco ha chiesto a una vicina di casa, in possesso delle chiavi, di controllare. All’interno dell’abitazione è stata fatta la tragica scoperta: Luigi era morto.

«Lo conoscevo bene – ha dichiarato il sindaco Corbisiero – viveva vicino a casa mia. Era un ragazzo educato, gentile, profondamente umano, ma fragile. Aveva avuto già problemi cardiaci e rifiutava le cure. Cercava un senso alla propria esistenza, spesso sbagliando strada, ma era un sognatore». Il primo cittadino ha espresso amarezza per l’epilogo della vicenda: «Forse non si conoscevano tutte le sue condizioni cliniche, forse non c’è stato il tempo per trattenerlo. È triste pensare che nessuno sia riuscito ad aiutarlo fino in fondo. Era solo, con un legame familiare debole, e troppo spesso abbandonato al caso».

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