Atrani in polemica con la Regione Campania: il sindaco Siravo denuncia norme troppo rigide per la spiaggia comunale, chiedendo deroghe per tutelare paesaggio e identità del borgo. Lo riporta Il Giornale del Cilento.
Polemica ad Atrani, il sindaco contro la Regione Campania: “Spiaggia soffocata dalle regole, servono deroghe”
Ad Atrani, il borgo più piccolo d’Italia, si apre un duro confronto con la Regione Campania sulle prescrizioni relative alla gestione delle spiagge. Il sindaco Michele Siravo ha inviato una nota ufficiale a Palazzo Santa Lucia denunciando le nuove disposizioni regionali, ritenute eccessive e inapplicabili in un territorio fragile e di pregio come la Costiera Amalfitana.
Le prescrizioni contestate
Le norme impongono alla piccola spiaggia comunale di Atrani – appena 2.034 metri quadrati – una lunga serie di servizi: 25 bagni, 40 cestini per rifiuti, spogliatoi, docce calde e fredde, aree verdi e un locale di pronto soccorso. Secondo il primo cittadino, un simile carico di strutture finirebbe per snaturare il paesaggio, soffocando la visuale sul mare e compromettendo l’attrattiva turistica che ha reso Atrani patrimonio UNESCO.
“Un corto circuito normativo”
Siravo parla di un vero e proprio “corto circuito normativo”, che non riguarda solo Atrani ma l’intera Costiera Amalfitana, dove la morfologia e i vincoli paesaggistici rendono difficile applicare rigidamente le regole previste. Da qui l’appello alla Regione: «Servono criteri di flessibilità e deroghe – spiega il sindaco – per evitare che la rigidità normativa finisca per penalizzare l’identità e la vivibilità dei nostri borghi».