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Argentina, scandalo legato alla presunta criptogate: indagato il presidente Javier Milei

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Il presidente dell'Argentina, Javier Milei

Il presidente dell’Argentina, Javier Milei, è indagato per lo scandalo legato alla presunta criptogate. Insieme ad un gruppo di imprenditori, è accusato di sospetta frode, traffico d’influenze e corruzione. Lo riporta Ansa.

Argentina, caso criptogate: indagato presidente Javier Milei

Il procuratore federale argentino Eduardo Taiano ha avviato un’indagine formale nei confronti del presidente Javier Milei e di un gruppo di imprenditori, in relazione allo scandalo legato alla presunta ‘promozione’ della criptovaluta $Libra, che potrebbe nascondere una vasta truffa internazionale. La notizia è stata riportata dal quotidiano La Nacion. I reati ipotizzati dalla procura includono frode, traffico d’influenze, abuso d’ufficio e corruzione.

In una pubblicazione su X, Milei aveva lodato il lancio di uno strumento finanziario, presentato come parte di un’iniziativa privata per “finanziare piccole imprese e startup argentine”. Questo ha scatenato una frenesia di acquisti e un aumento del valore del 1.000%, ma poco dopo Milei ha fatto un passo indietro, provocando un crollo del valore della valuta. Il movimento speculativo generato dal suo comportamento ha comportato perdite superiori ai 100 milioni di dollari per centinaia di investitori in tutto il mondo. Alcuni investitori, invece, sono riusciti ad acquistare il token quando non aveva valore, per poi rivenderlo a prezzi record, realizzando profitti milionari. La procura ha già richiesto alla Banca centrale argentina e a Google di fornire informazioni utili per ricostruire la vicenda, che ha già scatenato un terremoto politico, con l’opposizione al presidente ultra-liberista che potrebbe chiedere l’impeachment. Il procuratore ha affidato le indagini a un team specializzato in crimini informatici.

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