L’associazione Arcan propone la creazione di un museo dedicato allo sbarco alleato del 1943 lungo la costa di Salerno, per valorizzare la memoria storica dell’operazione Avalanche. Lo riporta SalernoNotizie.
Arcan: “A Salerno un museo per ricordare l’Operazione Avalanche”
L’Operazione Avalanche, lo sbarco delle forze alleate sulle coste salernitane nel settembre del 1943, è uno degli eventi chiave della Seconda guerra mondiale in Italia. Eppure, nonostante il suo peso storico, la città di Salerno non dispone ancora di un museo permanente capace di raccontare in modo strutturato e contemporaneo questo episodio fondamentale.
A rilanciare la proposta è Arcan – Salerno Cantieri & Architettura, che da tempo sostiene l’idea di realizzare un museo moderno e simbolico, dedicato a quell’evento. L’obiettivo è restituire alla città uno spazio della memoria, integrato nel paesaggio urbano e capace di dialogare con la storia, l’architettura e il futuro.
Un museo come segno urbano e culturale
La visione di Arcan è chiara: un’architettura evocativa, ispirata alle forme delle navi da sbarco alleate, pensata per sorgere lungo Via Salvador Allende, sul fronte mare. Un museo che non sia solo contenitore di reperti, ma piazza civica e belvedere, punto di osservazione e riflessione, in linea con i memoriali internazionali delle spiagge della Normandia.
Accanto a una scultura commemorativa dello sbarco, l’idea è costruire un’infrastruttura culturale viva, dove passato e presente possano incontrarsi. Un luogo destinato a rafforzare l’identità storica e internazionale di Salerno, offrire un nuovo polo attrattivo e diventare ponte generazionale, attraverso il linguaggio della memoria e dell’arte.
L’appello alle istituzioni
«Il momento per agire è questo», sottolinea Arcan, chiedendo alle istituzioni di avviare un concorso internazionale di progettazione e destinare fondi adeguati alla realizzazione di un progetto all’altezza della storia di Salerno. Un museo dell’Operazione Avalanche, con respiro europeo e forte radicamento territoriale, può restituire alla città il valore del ricordo come bene collettivo. E diventare, allo stesso tempo, simbolo culturale e motore di nuova attrattività urbana.