Aquila reale uccisa in Alto Adige, ricompensa per trovare il bracconiere
L’esemplare di aquila reale infatti era nel nido e stava covando i piccoli, ancora nelle uova. Klaus Graber, presidente di Naturtreff Eisvogell, ha spiegato al Corriere della Sera: “Era importante per noi fare anche solo un piccolo gesto per sensibilizzare su quanto successo e spingere chi sa a dare delle informazioni. Il gesto ha provocato molta rabbia, perché sparare a un uccello nel nido è qualcosa di disumano”.
Un miserabile bracconiere
In un comunicato diffuso domenica, l’associazione ambientalista sudtirolese ha ricordato l’episodio, spiegando come “chiunque conosca l’identità del colpevole dev’essere consapevole che con il suo silenzio è complice della distruzione di un patrimonio naturale che appartiene a tutti noi. L’aquila reale è un rapace davvero imponente, il re dei cieli, simbolo di libertà, un predatore straordinario. Se l’autore del gesto è un cacciatore, il suo comportamento ha screditato l’intera comunità di cacciatori. Coloro che coprono un simile atto non sono migliori di questo miserabile bracconiere!”.