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Appalti pilotati a Pagani: Procura archivia la posizione del sindaco De Prisco

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Raffaele Maria De Prisco

Archiviata l’indagine sul sindaco di Pagani Raffaele Maria De Prisco in merito a presunti appalti pilotati. La Procura e il Gip non hanno ravvisato elementi sufficienti per il processo. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Pagani, archiviata l’indagine su De Prisco per appalti pilotati

È stata archiviata la posizione del sindaco di Pagani, Raffaele Maria De Prisco, nell’ambito delle indagini su presunti appalti comunali pilotati a favore del clan Fezza-De Vivo. La richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura, è stata accolta dal Gip del Tribunale di Salerno. De Prisco, assistito dagli avvocati Manuel Capuano e Sara Ascione, spiegherà i dettagli della decisione in una conferenza stampa prevista per mercoledì mattina.

L’indagine riguardava un episodio tra il 2021 e il 2022 relativo all’affidamento dei servizi di spazzamento stradale, finiti nella gestione della ditta Pedema, ritenuta vicina ad ambienti camorristici secondo due sentenze del tribunale e presieduta dall’ex assessore Alfonso Marrazzo. Al momento del blitz, il Gip aveva già rigettato la misura cautelare richiesta dalla Dda nei confronti del sindaco, ritenendo non provata la sua partecipazione a eventuali irregolarità nelle gare pubbliche.

Il contesto

L’archiviazione si inserisce nel terzo filone di inchiesta sul clan Fezza-De Vivo, impegnato, secondo l’Antimafia, a infiltrarsi nel tessuto economico di Pagani tramite figure come Marrazzo. La Dda ha chiesto il processo per 14 imputati, tra cui ex funzionari e dipendenti comunali, accusati di condizionamento elettorale mediante minaccia, falso, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento.

Secondo l’impianto accusatorio, la ditta Pedema avrebbe tentato di ottenere affidamenti e servizi pubblici, tra cui lo spazzamento delle strade, la gestione del cimitero, concessioni di lotti e lavori di sanificazione durante l’emergenza Covid. Tuttavia, per il sindaco De Prisco non sono emersi elementi sufficienti a sostenerne la responsabilità penale.

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