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All’Università di Salerno la Sala Conferenze dell’Osservatorio dedicata a Mariagiovanna Riitano

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Università di Salerno

Come riportato da Il Mattino, la comunità accademica salernitana si è riunita ieri nel campus di Fisciano per ricordare la professoressa Mariagiovanna Riitano, scomparsa lo scorso gennaio, figura centrale nella storia recente dell’ateneo. In sua memoria, la Sala Conferenze dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale porterà ufficialmente il suo nome, un riconoscimento collocato nel luogo che più di altri sintetizza il suo impegno scientifico, organizzativo e umano. Per anni la docente ha ricoperto ruoli apicali nei dipartimenti, nel Caot e all’interno della Società Italiana di Cartografia, contribuendo alla crescita e alla visione strategica dell’Università di Salerno.

All’Università di Salerno Sala Conferenze dedicata a Mariagiovanna Riitano

La cerimonia si è aperta con un omaggio collettivo che ha riempito ogni posto disponibile, a testimonianza del segno lasciato da una personalità considerata ottimista, concreta e capace di creare relazioni profonde. Il rettore Virgilio D’Antonio ha ricordato una figura «di impegno accademico, civile e umano», presente nell’ateneo «quasi dalla sua fondazione» e capace di anticipare i tempi con una visione sempre proiettata in avanti.

La scelta di intitolarle la sala risponde al desiderio di mantenere viva un’impronta diventata parte integrante del percorso istituzionale del campus.
Per un decennio Riitano ha guidato l’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, progettando attività formative ad alta innovazione e coniugando la ricerca scientifica con applicazioni immediate sui territori. Tra le intuizioni più rilevanti rientra UnisaOrienta, il grande evento dedicato all’orientamento universitario che ogni anno coinvolge migliaia di studenti. Un contributo che, come ricordato nel suo intervento, ha permesso di modernizzare l’approccio all’accompagnamento dei giovani verso il percorso accademico.

Sul maxischermo è comparsa la frase che negli ultimi anni era diventata il suo personale motto, «me la vedo io», simbolo di una capacità di problem solving riconosciuta da colleghi e collaboratori. L’attuale presidente dell’Osservatorio, Sergio Pietro Destefanis, ha invitato a «guardare al futuro nel segno dell’opera di Mariagiovanna», mentre il direttore Rino Sica ha tracciato un ricordo umano e professionale, sottolineando la rapidità nel trovare soluzioni e la qualità dei dieci anni di governance condivisi.

L’evento è stato preceduto da una laudatio curata da Mauro Menichetti, del Dipartimento Dispac, che ha ricostruito il percorso accademico della docente. Nei vari interventi sono emersi elementi comuni: l’intelligenza, la severità accompagnata dalla disponibilità, l’attenzione verso le persone e la capacità di trasmettere energia positiva. Sentite le testimonianze della professoressa Enrica De Falco e di Rosalba Normando, che hanno ricordato l’impatto della sua presenza quotidiana nel campus.

A scoprire la targa è stata la nipotina, insieme al figlio Salvatore Vigliar, docente universitario. Nel suo intervento ha richiamato alcuni dei valori fondamentali trasmessi dalla madre: la correttezza nei rapporti umani, l’impegno costante, la distinzione tra autorevolezza e autorità come principio guida. Ha invitato a leggere la titolazione non come un gesto rivolto al passato, ma come un atto di responsabilità verso il futuro, affinché dedizione e visione possano continuare a orientare l’azione dell’ateneo.

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