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Concessioni balneari, FIBA Confesercenti Campania: “Allarme criminalità, servono regole più stringenti”

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FIBA Confesercenti Campania lancia l’allarme sui nuovi bandi per le concessioni balneari: “Attenzione all’infiltrazione criminale. Sia premiata la legalità”. Lo riporta SalernoNotizie. «Chi gestisce le spiagge oggi – conclude – è spesso un imprenditore locale, a conduzione familiare, che ha investito quando quegli arenili erano abbandonati, persino ridotti a discariche. Oggi sono modelli virtuosi, basti pensare al fenomeno delle Tartabeach, le spiagge amiche delle tartarughe marine. Non possiamo rischiare di perdere tutto per mancanza di regole chiare».

Concessioni balneari, l’allarme della FIBA Confesercenti Campania

La riforma delle concessioni balneari, introdotta dalla Legge 166/2024, sta generando malumori tra gli operatori del settore. A denunciare criticità e preoccupazioni è FIBA Confesercenti Campania, che attraverso il suo presidente Raffaele Esposito lancia un appello: «Non è in discussione chi gestisce le spiagge, ma come vengono gestiti i beni pubblici. La nuova normativa rischia di spalancare la porta a soggetti di dubbia provenienza».

Secondo Esposito, l’entrata in vigore delle nuove linee guida sta disorientando gli attuali concessionari, molti dei quali si sentono esclusi nonostante abbiano dimostrato negli anni competenze, legalità e attenzione per l’ambiente. «Gli imprenditori balneari campani – spiega – sono stati pionieri nella sostenibilità e nella valorizzazione delle coste, spesso strappate al degrado. Ora però c’è il timore concreto di vedere vanificati anni di impegno».

“La criminalità guarda al turismo balneare”

Il presidente di FIBA Campania non nasconde le sue preoccupazioni: «La criminalità organizzata ha da tempo messo gli occhi sul comparto turistico-balneare, come confermano i dossier della DIA. Serve un filtro rigoroso nei nuovi bandi: va inserito il rating di legalità tra i criteri di valutazione, insieme alla comprovata professionalità degli attuali gestori». Segnalazioni di criticità, spiega Esposito, arrivano da territori a forte vocazione turistica come l’Isola d’Ischia e parte della provincia di Salerno: aree esposte non solo alla pressione del mercato, ma anche a tentativi di infiltrazione illecita.

“Difendere chi ha fatto rinascere le spiagge”

«Chi gestisce le spiagge oggi – conclude – è spesso un imprenditore locale, a conduzione familiare, che ha investito quando quegli arenili erano abbandonati, persino ridotti a discariche. Oggi sono modelli virtuosi, basti pensare al fenomeno delle Tartabeach, le spiagge amiche delle tartarughe marine. Non possiamo rischiare di perdere tutto per mancanza di regole chiare». Infine, un monito che va oltre la gestione delle concessioni: «Dispiace constatare che temi cruciali come l’erosione costiera e il rischio idrogeologico non ricevano l’attenzione che meritano. Sono questioni che riguardano tutti, non solo i balneari».

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