L’imprenditore Cosimo Lopardi boccia la proposta della ASL Salerno sulla nuova insegna all’ospedale di Agropoli: “Un insulto al territorio, vogliamo un pronto soccorso vero”.
Agropoli, Cosimo Lopardi contro la proposta di una nuova insegna dell’ASL
Dopo settimane di mobilitazione, proteste e confronti istituzionali, le aspettative del territorio cilentano si sono infrante contro una decisione giudicata insoddisfacente. A esprimere con fermezza il proprio dissenso è Cosimo Lopardi, imprenditore agropolese, che boccia senza mezzi termini la proposta della ASL Salerno sul cosiddetto “Punto di primo intervento per l’urgenza territoriale”.
Una definizione che, secondo Lopardi, non rappresenta altro che un escamotage burocratico per evitare di ripristinare un vero e proprio pronto soccorso all’interno del presidio ospedaliero cittadino. “Ci aspettavamo un passo deciso, risolutivo, in grado di restituire dignità e sicurezza sanitaria a tutta la comunità”, spiega Lopardi. “E invece ci ritroviamo davanti all’ennesima formula ambigua, un nome altisonante che non cambia la sostanza dei fatti: ad Agropoli manca ancora un presidio operativo ed efficiente”.
Per l’imprenditore, il nuovo titolo non è altro che un “camuffamento” per mascherare la persistente assenza di un servizio sanitario strutturato e realmente funzionante: “Non accetteremo definizioni di comodo, né compromessi al ribasso. Questo territorio ha diritto a una sanità vera, non a giochi di parole”.
Il riferimento all’incontro tra Asl e sindaci
Il riferimento va anche all’ultimo incontro con i sindaci, da cui la cittadinanza si attendeva un cambiamento di rotta che non è arrivato. “Speravamo in un avanzamento, ci ritroviamo invece con una proposta che ci riporta indietro”, denuncia Lopardi, che punta il dito anche contro chi, nelle istituzioni, ha sostenuto o accettato la nuova formula: “Chi avalla questa scelta si rende complice del progressivo smantellamento della sanità cilentana”.
E conclude con un messaggio diretto: “Non provate nemmeno a installare quella targa. Non fermerà il dissenso, lo alimenterà. Ad Agropoli non si fanno esperimenti sulla pelle dei cittadini. Pretendiamo rispetto, pretendiamo cure vere. Nessuno si accontenta più. E la nostra protesta sarà sempre più forte”.