Come riportato dal quotidiano Il Mattino, un nuovo sopralluogo congiunto è stato effettuato nella frazione Moio di Agropoli all’interno dell’edificio di via Fontana Saracena dove, da alcuni giorni, sono ospitati 55 migranti.
L’intervento è stato disposto a seguito delle segnalazioni e delle preoccupazioni espresse da residenti e comitato civico, che hanno chiesto chiarimenti sulle modalità di arrivo del gruppo e sulle condizioni della struttura. Sul posto si sono recati un rappresentante della Prefettura di Salerno, i carabinieri, agenti della Polizia Locale, i Vigili del Fuoco e il sindaco Roberto Mutalipassi. L’obiettivo era verificare la conformità dell’immobile alle normative di sicurezza, antincendio e urbanistiche, oltre alla sua idoneità ad accogliere fino a un massimo previsto di 75 persone.
Agropoli, nuovo sopralluogo nella struttura che ospita 55 migranti
L’edificio è costituito da tre unità abitative e quattordici bagni ed è stato rilevato dalla società responsabile della gestione, un ente attivo da anni nel settore dell’accoglienza e già operativo in altri comuni della provincia. Secondo quanto riferito dagli operatori, le persone attualmente ospitate sono quasi tutte di nazionalità bangladese e si trovano in Italia da tempo. Molti di loro risulterebbero stabilmente impiegati in attività lavorative nell’area del Cilento e in altri centri della provincia. Non si tratta, quindi, di arrivi conseguenti a sbarchi recenti.
Il primo sopralluogo era stato effettuato il 25 agosto, durante la fase preliminare di attivazione del centro. In quella occasione erano state verificate le condizioni di abitabilità e gli adempimenti amministrativi necessari, ma l’amministrazione comunale non aveva preso parte direttamente all’ispezione. La società che gestisce la struttura ha sottolineato di aver rispettato tutte le procedure previste, comprese le verifiche legate alla normativa antimafia. Ha inoltre chiarito che la comunicazione con la comunità locale e l’eventuale mediazione sociale non rientrano tra le sue competenze, rimandando al Comune l’interlocuzione con i residenti.
L’amministrazione ha avviato una verifica urbanistica per accertare la piena regolarità dell’immobile rispetto alla destinazione d’uso. Qualora emergessero difformità, potrebbero essere adottati provvedimenti che vanno dalla sospensione temporanea alla revoca dell’autorizzazione. La Prefettura, dal canto suo, sta valutando la documentazione raccolta, in attesa di confermare in via definitiva la conformità della struttura ai requisiti previsti.









