Ha suscitato accese reazioni ad Agropoli l’affissione di un manifesto politico all’interno dell’atrio dell’ex ospedale civile, nei pressi del bar della struttura. Il cartellone, che pubblicizza l’inaugurazione del comitato elettorale della dottoressa Rosa Lampasona, in programma oggi, 30 ottobre alle ore 17:30 presso la sede locale del Partito Democratico, ha immediatamente diviso l’opinione pubblica, accendendo un dibattito sul confine tra promozione politica e rispetto dei luoghi pubblici.
Agropoli, manifesto politico nell’ex ospedale scatena la polemica
La scelta di collocare il manifesto in uno spazio interno al presidio sanitario ha indignato una parte dei cittadini, che hanno definito l’iniziativa “inopportuna e irrispettosa” nei confronti della funzione simbolica dell’ex ospedale. «La sanità è già fortemente influenzata dalla politica — hanno commentato alcuni residenti — ma vedere una locandina elettorale sulla parete con la scritta Presidio ospedaliero di Agropoli appare come una provocazione».
Molti cittadini ricordano la lunga battaglia portata avanti negli ultimi anni per riattivare i servizi d’emergenza e garantire un pronto soccorso efficiente, tema particolarmente sentito in un’area che serve non solo Agropoli, ma anche i comuni limitrofi del Cilento. In questo contesto, la presenza di un manifesto politico all’interno della struttura sanitaria è stata interpretata da alcuni come un gesto poco rispettoso nei confronti di una comunità che da tempo chiede risposte concrete sulla sanità locale.
Nel manifesto compaiono, oltre alla dottoressa Rosa Lampasona, anche altri esponenti politici, tra cui Luca Cascone, membro della Giunta De Luca e candidato alle prossime elezioni regionali. La presenza di nomi di rilievo istituzionale ha ulteriormente alimentato la polemica, amplificata dai social e dalle dichiarazioni di associazioni e cittadini.
Particolarmente critico il commento dell’Associazione Ex Ospedale Civile di Agropoli, che ha espresso “profondo disappunto” per la scelta del luogo, sottolineando come gli spazi legati alla salute pubblica dovrebbero essere neutrali e liberi da simboli politici.
