Il 24 luglio ad Agropoli si festeggia la Madonna di Costantinopoli, da sempre considerata la protettrice dei pescatori. È una delle feste più suggestive e sentite di Agropoli, il suo momento clou è alla fine della Solenne Processione per le vie del paese, quando la statua della Beata Vergine Di Costantinopoli, viene imbarcata al molo grande e si da inizio alla processione in mare che si conclude con uno straordinario spettacolo pirotecnico.
Agropoli celebra la Madonna di Costantinopoli: la processione
Come da tradizione ogni 24 luglio la statua della Madonna di Costantinopoli dopo aver percorso le strade del paese, al tramonto viene imbarcata su un peschereccio e portata in processione sul mare seguita da un corteo di barche costeggiando il lungomare da dove viene salutata con fuochi d’artificio. Prima di rientrare in chiesa i componenti della Guardia Costiera le dedicano una preghiera. La festa si conclude con lo spettacolo dei fuochi pirotecnici nel porto.
“Un’emozione che stringe il cuore: Maria, Regina di Costantinopoli, è giunta al portale del centro storico. Tra applausi, canti e lacrime, sta per varcare la soglia della sua Chiesa, accolta dal popoli in festa e dai vicoli vestiti di devozione. Agropoli si ferma, si commuove si raccoglie. Evviva Maria! Evviva la nostra Regina!” ha commentato Roberto Apicella, assessore al Turismo, Commercio ed Eventi di Agropoli.
Il culto
La venerazione nei confronti della Madonna è legata a tre episodi ritenuti miracolosi, che secondo la tradizione confermerebbero il legame indissolubile tra l’effigie sacra e la città, segni interpretati nel corso dei secoli come espressione della volontà della Vergine di restare ad Agropoli.
Il culto trae origine da un episodio risalente all’epoca della persecuzione iconoclasta nell’Impero Bizantino. Alcuni religiosi in fuga dalla Turchia, per sottrarre oggetti sacri alla distruzione, portarono con sé un’immagine della Madonna. Durante il viaggio in mare, la loro nave venne travolta da una tempesta e naufragò nei pressi dell’isola di Licosa. Nei giorni successivi, un pescatore agropolese avvistò la sacra effigie galleggiare nei pressi della riva, in un’area oggi conosciuta come il Fortino. Recuperata e portata all’interno del borgo antico, l’immagine fu subito oggetto di venerazione da parte della popolazione.
Nel 532, durante la dominazione bizantina, il culto si diffuse grazie all’opera dei monaci orientali. In seguito, con l’arrivo dei saraceni e la distruzione della città, la statua venne nascosta per proteggerla. Per molti anni se ne perse traccia, fino a quando, a seguito di un’altra violenta tempesta, l’effige ricomparve esattamente nel punto del primo ritrovamento, riaffiorando tra le acque. Questo evento fu accolto come un chiaro segnale della presenza divina e consolidò ulteriormente la devozione.
Il miracolo del mare
Un ulteriore episodio rinforzò la fede della popolazione: durante un’incursione piratesca, la statua fu trafugata. Ma le imbarcazioni degli assalitori non riuscirono a lasciare il porto, bloccate da un mare improvvisamente agitato e da venti contrari. Solo dopo aver abbandonato la statua sulla spiaggia, i predoni riuscirono a salpare. Anche in questo caso, l’evento fu interpretato come un segno inequivocabile della volontà della Madonna di rimanere legata alla città.
Nel corso del tempo, la Madonna di Costantinopoli è diventata una figura di riferimento per tutta la comunità agropolese, invocata nei momenti più difficili: dalle tempeste marine alle pestilenze, dalle carestie alle guerre. Davanti alla sua immagine, generazioni di fedeli hanno trovato conforto, protezione e speranza. La sua figura rappresenta ancora oggi un baluardo di fede e identità per la cittadinanza.