La sezione locale dell’ANPI è intervenuta con una nota netta in merito alla recente apertura di un centro di accoglienza per rifugiati ad Agropoli, definendo la vicenda come l’emergere di una vera e propria “caccia alle streghe”. L’associazione critica la reazione di parte della comunità, che avrebbe trasformato un gesto di solidarietà in oggetto di polemica e intolleranza.
Agropoli, “caccia alle streghe” sull’apertura del centro rifugiati
Secondo l’ANPI, l’atto di accoglienza, previsto e regolamentato dalle norme vigenti, è stato invece strumentalizzato, generando “isteria collettiva, egoismo e intolleranza” tra alcuni cittadini. L’associazione sottolinea come la responsabilità politica locale sia mancata nel gestire il fenomeno, definendo inadeguato il comportamento di partiti e movimenti civici: “Le forze politiche – si legge nella nota – dovrebbero guidare processi complessi come quello dell’immigrazione, offrendo risposte di solidarietà e civiltà. Invece, assecondano i pregiudizi e alimentano sentimenti di xenofobia per raccogliere facili consensi”.
L’appello dell’ANPI è rivolto in maniera diretta alle istituzioni: chi ricopre incarichi pubblici non può piegarsi a logiche di consenso elettorale che sfruttano paure e pregiudizi, ma deve adottare un approccio responsabile e consapevole. L’associazione richiama all’attenzione sulla necessità di una gestione matura del fenomeno migratorio, con politiche di accoglienza che rispondano a esigenze reali e rispettino i principi di dignità e solidarietà.
In chiusura, l’ANPI ribadisce che l’apertura del centro rifugiati non rappresenta un’eccezione o un privilegio, ma un intervento di normale civiltà e legalità, parte di un sistema più ampio di protezione e supporto alle persone in difficoltà. L’associazione invita pertanto a superare strumentalizzazioni e campagne di allarme sociale, privilegiando invece il dialogo e la partecipazione responsabile della comunità.
