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Agropoli, Consiglio di Stato ordina la demolizione di “Via degli Asparagi”: il Parco del Cilento vince la battaglia legale

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Il Consiglio di Stato

Si chiude con una sentenza destinata a fare giurisprudenza la lunga controversia legale sulla strada rurale nota come “Via degli Asparagi”, nel territorio di Agropoli. Il Consiglio di Stato, con la decisione n. 6859 del 2025, ha accolto l’appello dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, annullando la precedente pronuncia del TAR di Salerno e confermando l’ordine di demolizione del manto di asfalto realizzato in difformità dalle autorizzazioni come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Agropoli, Consiglio di Stato ordina la demolizione di “Via degli Asparagi”

La controversia prende avvio nel 2000, quando il Comune di Agropoli avvia i lavori di asfaltatura della strada, nonostante le prescrizioni contenute nel nulla osta rilasciato dal Parco già nel 1997. L’autorizzazione, basata sulle indicazioni della Soprintendenza, stabiliva chiaramente che la strada dovesse restare sterrata e che eventuali muri di contenimento fossero costruiti con pietre locali, nel rispetto delle caratteristiche paesaggistiche della zona. L’area interessata, infatti, è classificata come “Zona C2” del Parco, dove la normativa vieta l’uso di pavimentazioni impermeabilizzanti.

A seguito di un sopralluogo dei Carabinieri e della constatazione dell’irregolarità, l’Ente Parco aveva ordinato il ripristino dello stato dei luoghi. Il Comune di Agropoli aveva però impugnato il provvedimento, ottenendo inizialmente l’annullamento dell’ordinanza dal TAR di Salerno, che ritenne carente la motivazione del Parco.

Il Consiglio di Stato ha ribaltato tale verdetto, confermando la piena legittimità dell’azione del Parco. I giudici hanno chiarito che l’ente ha correttamente accertato la difformità tra quanto autorizzato e quanto realizzato e che tale accertamento costituisce di per sé una motivazione sufficiente all’ordine di demolizione.

È stato inoltre respinto l’argomento del Comune relativo a un presunto assenso paesaggistico successivo, sottolineando che l’autorizzazione del Parco ha finalità autonome e non sostituibili, essendo mirata alla salvaguardia del suolo e dell’ambiente.

Il principio di diritto

La sentenza richiama un principio consolidato in giurisprudenza: l’ingiunzione di demolizione, in presenza di un abuso edilizio, è un atto vincolato che non richiede ulteriori motivazioni oltre alla verifica della violazione. Tale principio si applica anche a opere realizzate da tempo e indipendentemente dall’autore materiale dell’abuso.

Il Consiglio di Stato ha precisato che eventuali problematiche relative alla stabilità della strada o all’esecuzione materiale dell’intervento dovranno essere affrontate in una fase successiva, ma non incidono sulla legittimità dell’ordine di demolizione.

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