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Il Settore agroalimentare italiano sotto pressione dai Dazi: rischi per il made in Italy

Foto di Ansa

Le minacce di dazi da parte di Donald Trump potrebbero colpire le produzioni agroalimentari italiane, in particolare quelle competitive per il rapporto qualità-prezzo, mentre i prodotti di lusso potrebbero risentirne meno.

Il settore agroalimentare italiano sotto pressione dai Dazi

I dazi minacciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump potrebbero colpire in modo significativo le produzioni agroalimentari italiane, in particolare quelle più competitive per il rapporto qualità-prezzo. I prodotti di lusso, infatti, potrebbero non risentirne quanto i prodotti più diffusi.

Prodotti a Rischio: Pecorino e Vini

Uno studio condotto da Nomisma per Cia-Agricoltori Italiani evidenzia che il pecorino romano, in particolare, risulta vulnerabile, poiché consumato principalmente grattugiato e facilmente sostituibile con alternative più economiche.

Anche il sidro di mele, gli oli e gli aceti, oltre ai vini Dop di fascia media come il prosecco, potrebbero subire un impatto negativo. Secondo l’Unione Italiana Vini (Uiv), quasi il 98% delle bottiglie di prosecco è destinato al mercato statunitense, dove si è registrato un incremento del 20% dell’export negli ultimi due mesi del 2024.

Le Perdite Economiche Potenziali

Con l’implementazione di dazi al 25%, il danno per il vino italiano potrebbe ammontare a circa 470 milioni di euro solo a causa della domanda statunitense, senza contare gli effetti indiretti sull’export globale, che potrebbero far lievitare le perdite a quasi un miliardo di euro.

Cristiano Fini, presidente nazionale di Cia, ha sottolineato l’urgenza di un’azione diplomatica per salvaguardare i risultati ottenuti finora. In dieci anni, l’export agroalimentare verso gli USA è aumentato del 158%, rendendo gli Stati Uniti il secondo mercato di riferimento mondiale per il cibo e il vino made in Italy, con un fatturato di 7,8 miliardi di euro nel 2024.

Collaborazione Europea e Strategie Nazionali

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha affermato che è fondamentale unire le forze con l’Unione Europea per affrontare la questione dei dazi. Matteo Salvini, presente alla Fiera di Verona, ha ricordato come l’abilità di contrattare in passato abbia portato all’esenzione di alcuni prodotti dai dazi. D’altra parte, Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, ha sollecitato un piano strategico nazionale per il settore agricolo.

Adattamento e Diversificazione

Alcuni produttori, come l’Arnaldo Caprai di Montefalco, si sono già attivati trasferendo negli Stati Uniti il prodotto necessario per coprire il mercato fino al primo trimestre del 2026. La strategia della veneta Pasqua Vini prevede di ripartire eventuali dazi tra produttore, dealer e cliente per i vini di fascia alta. Infine, Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ha sottolineato l’appeal duraturo del vino italiano negli Stati Uniti, paragonabile a quello del Parmigiano, sebbene si preveda una contrazione dei consumi.

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