Cronaca Salerno, Salerno

Agente di Roccadaspide tra gli indagati per le presunte torture nel carcere minorile “Beccaria” di Milano

Foto di repertorio
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C’è anche un 37enne di Roccadaspide tra i 42 indagati nell’inchiesta della Procura di Milano sulle presunte violenze e torture ai danni dei detenuti minorenni dell’Istituto Penitenziario Minorile “Cesare Beccaria”. Il Gip di Milano, Nora Lisa Passoni, ha disposto per il 30 ottobre 2025 l’incidente probatorio, accogliendo la richiesta avanzata dagli inquirenti per raccogliere le testimonianze delle presunte vittime e consolidare gli elementi d’indagine.

Agente di Roccadaspide tra gli indagati per le torture nel carcere minorile “Beccaria”

Le accuse mosse ai 42 agenti coinvolgono reati gravi: maltrattamenti aggravati, tortura aggravata, lesioni personali, abuso d’autorità, falso ideologico e persino una tentata violenza sessuale ai danni di un detenuto. Nell’inchiesta risultano coinvolte anche le ex direttrici dell’istituto, Cosima Buccoliero e Maria Vittoria Menenti, indagate per presunte omissioni di controllo e responsabilità gestionale.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli agenti penitenziari avrebbero minacciato e picchiato i detenuti, trascinandoli in stanze prive di telecamere dove sarebbero avvenuti maltrattamenti fisici e psicologici. In alcuni casi, i giovani ospiti sarebbero stati lasciati nudi in celle di isolamento per ore o giorni, in condizioni ritenute disumane.

Il 37enne salernitano, identificato con le iniziali D.B., sarebbe coinvolto in più episodi. Il 24 aprile 2021, dopo aver soccorso un detenuto che aveva tentato il suicidio, lo avrebbe aggredito insieme a un collega, colpendolo e insultandolo con frasi minacciose, fino a provocargli ferite all’orecchio e al dorso.

Un secondo episodio risale al 25 dicembre 2023, quando lo stesso agente avrebbe partecipato al pestaggio di due detenuti che avevano ingerito delle pile nel tentativo di evadere durante il trasporto in ospedale. Infine, nel febbraio 2024, avrebbe colpito un altro ragazzo al volto, provocandogli una lesione al timpano.

Gli indagati si sono affidati a diversi avvocati campani per la difesa. Sono invece una trentina i detenuti ed ex detenuti, alcuni di origine straniera, chiamati a testimoniare nell’ambito dell’incidente probatorio.

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