Si è spento a 84 anni Giovanni Galeone, allenatore simbolo del calcio spettacolare e anticonformista, ricoverato da tempo a Udine a causa di una malattia. Da Napoli a Trieste, passando per Pescara e Udinese, Galeone ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del calcio italiano, conquistando quattro promozioni in Serie A e l’affetto di generazioni di tifosi.
Addio all’allenatore Giovanni Galeone
Nato a Napoli nel 1941 e cresciuto a Trieste, Galeone iniziò la sua carriera nel settore giovanile dell’Udinese prima di guidare il Pescara alla Serie A nella stagione 1986-87. Con la squadra abruzzese, ha firmato più cicli importanti, valorizzando sempre il settore giovanile e puntando su un calcio votato all’attacco e alla tecnica individuale. Il suo 4-3-3 offensivo, unito alla visione spettacolare del gioco, gli è valso il soprannome di “Marinaio”, per la libertà e la coraggiosa filosofia tattica che lo contraddistingueva.
Galeone ha allenato anche Udinese, Napoli, Perugia e Ancona, portando entusiasmo e successi in diverse piazze italiane. La sua influenza si estende oltre i risultati: è stato maestro di allenatori come Massimiliano Allegri, Marco Giampaolo e Gian Piero Gasperini, che hanno riconosciuto in lui un riferimento fondamentale per lo sviluppo del calcio moderno.
Sempre coerente con le sue convinzioni, Galeone non ha mai accettato compromessi con il calcio aziendale, criticando la mancanza di investimenti nei settori giovanili e lamentando la perdita dell’identità originaria del calcio italiano. Appassionato di letteratura e filosofia, tra Sartre e Brecht, Galeone univa alla tecnica calcistica una cultura aperta e curiosa, che si rifletteva nella sua visione estetica e pensata del gioco.
Il suo lascito è un modello di calcio libero, offensivo e creativo, in cui la tecnica, la fantasia e la libertà tattica restano sempre al centro del progetto sportivo. Con la scomparsa di Giovanni Galeone, il mondo del calcio perde un simbolo di passione, coraggio e indipendenza, capace di trasmettere valori e insegnamenti che continueranno a ispirare giocatori e allenatori.









